In questi giorni (a dire il vero, il mio collega francese dice che da loro e in Germania se ne parlava già da almeno una settimana) si sta parlando anche da noi degli elenchi di evasori fiscali che sono usciti fuori dal Liechtenstein. Devo dire che stamattina scoprire che il titolone di Libero era “La lista del Liechtenstein – FUORI TUTTI I NOMI” mi ha stupito non poco, ma poi leggendo il sottotitolo tutto è diventato più chiaro: «C’è un elenco di presunti evasori italiani che hanno depositi all’estero. È in mano a Visco, ma il sospetto è che la sinistra lo usi per scopi elettorali. Per questo va subito pubblicato».
Ora, possiamo seguire il ragionamento di Alessandro Gilioli, che squarta amabilmente quell’editorialistone di Oscar Giannino che cerca di convincere il lettore che “chi fa la spia non è figlio di Maria” (i termini usati sono “è vera barbarie” e “è profondamente immorale”, ma spero mi perdoniate questa chiosa) e fa un peccato molto più grave di chi, poverino, è stato costretto a portare i soldi all’estero perché le banche italiane fanno schifo.
Però vorrei portare all’attenzione di lorsignori un altro punto. Sicuramente tutti quei soldi sono stati portati all’estero seguendo scrupolosamente tutte le leggi italiane, e senza dubbio, se davvero i nomi spuntassero fuori ad esempio nella settimana prima del voto e ci fossero dei maggiorenti politici, costoro potrebbero avere dei problemi. Però una soluzione c’è, e non è nemmeno così difficile da trovare. Quei galantuomini ingiustamente additati come evasori possono fare coming out, e portare oggi al pubblico le prove dell’innocenza dei loro conti esteri. E anche se proprio così innocenti non fossero, come Feltri fa astutamente notare, chi vuoi che se ne ricorderà dopo quaranta giorni?
Aggiornamento (15:40) Sono proprio un maître à penser! Guardate chi si ispira alla mia prosa!
Ultimo aggiornamento: 2008-02-28 11:39