Quando ho letto questo articolo (di Marco Tosatti, che sarebbe poi il vaticanista de La Stampa…) mi sono stupito. Ricambiano la preghiera del venerdì santo? Poi mi sono messo a leggere bene l’articolo, e ci ho capito ancora meno.
Cito direttamente la prima frase: «La nuova preghiera del venerdì santo (limitata però al rito “vecchio”, quello praticato da una limitatissima minoranza di cattolici), e reso possibile in maniera più ampia qualche mese fa da un “motu Proprio” è stata accolta con una reazione estremamente dura da parte delle autorità religiose ebraiche.» Garantisco che non sono riuscito a capire se Ratzinger ha approvato una nuova preghiera universale per il venerdì santo per il rito tridentino, o semplicemente rimane il vecchio testo, dove non si prega più pro perfidis Judaeis – quello l’aveva già tolto Roncalli – ma comunque c’erano parole non esattamente ecumeniche. Guardando in giro, sono riuscito a scoprire che la risposta giusta è purtroppo la prima: qua c’è il testo della preghiera, che riporto qui sotto in originale (nel sito c’è anche una traduzione in italiano).
« Oremus et pro Iudaeis
Ut Deus et Dominus noster illuminet corda eorum, ut agnoscant Iesum Christum salvatorem omnium hominum.
Oremus. Flectamus genua. Levate.
Omnipotens sempiterne Deus, qui vis ut omnes homines salvi fiant et ad agnitionem veritatis veniant, concede propitius, ut plenitudine gentium in Ecclesiam Tuam intrante omnis Israel salvus fiat. Per Christum Dominum nostrum. Amen ».
Avevo già scritto a suo tempo dei miei dubbi sul tornare ad accettare come ufficiale il rito tridentino. I dubbi sono ancora maggiori con questo testo. D’accordo, questa è una preghiera della chiesa cattolica, e dal loro punto di vista è ovvio che la salvezza è in Cristo. Però c’è modo e modo di mettere le cose, e ad esempio si poteva dire qualcosa tipo “per mezzo di Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini arrivino alla salvezza”, senza che lo debbano “riconoscere” né che debbano “entrare con tutte le genti nella Tua Chiesa”. Sigh,
Ultimo aggiornamento: 2008-02-06 22:28
bene, con questo mi sembra che il Concilio Vaticano II sia andato completamente a ramengo.
o manca ancora qualcosa?
Senza voler entrare nel merito, non ne sarei proprio in grado (nè peraltro m’interessa esserlo, lo confesso), forse tu sei più ecumenico della Chiesa Cattolica… e devo dire che, conoscendo un pò te e non la C.C., questo un pò mi conforta. ;-)
Tosto Ratzinger, eh?
@Sky: senza farsi problemi, bastava prendere la preghiera che si dice normalmente il venerdì santo, e il cui testo è sicuramente in latino.
La parte più interessante è che fino al 1950, oltre che parlare dei “perfidi ebrei”, quella era l’unica delle preghiere universali in cui tra l’invocazione e la preghiera non ci si doveva inginocchiare. A volte anche solo un gesto (non) fatto significa molto!
Magari è uno scherzo… come la storia del sito Vatican.org, ve la ricordate? Una copia esatta del sito ufficiale del Vaticano, solo che se ti andavi a leggere le encicliche ogni tanto trovavi pezzi di canzoni degli 883…
Magari l’anno prossimo la preghiera del Venerdì potrebbe aprirsi con
“E ora Sally può attendere…” e concludersi con “ma non guardare indietro con rabbia…”
Se sapessi farlo l’avrei tradotta in latino :)
Dai, a parte gli scherzi, se la religione cattolica esiste da 2.000 anni è forse perché ha sempre saputo interpretare molto bene il proprio tempo ed adeguarsi ad esso (o modificarlo). Con Ratzinger boh, a volte sembrano comportarsi come se fossimo ancora negli anni ’50.
C’è un libro molto interessante di Glauco Maria Cantarella (è un docente di storia medioevale) che ho letto tempo fa per un esame da cui traspare un elemento. La chiesa ha sempre dato di sé un’immagine “monolitica”, come se ciò che vediamo oggi fosse ciò che è sempre stato, immutabile nel tempo e la voce della chiesa fosse e fosse sempre stata una sola. In realtà ciò che vediamo oggi è il risultato di un processo millenario fatto di lotte di potere, successi, fallimenti, ripensamenti, “aggiustamenti in corso d’opera” e così via.
Ci sono indubbiamente nella chiesa di oggi soggetti che stanno cercando di riportare indietro le lancette a prima del concilio vaticano secondo. Credo sia un’operazione impossibile, perché ormai giunge fuori tempo massimo, ma magari invece hanno ragione loro e siamo noi ad essere inadeguati al nostro tempo :)
Ratzinger e il doppio rito
A distanza di qualche anno, si scopre quali sono i pensieri di papa Ratzinger sul rito della messa.
Non so se ho capito bene quello che sostieni. Mi sembra interessante segnalarti il sito di un matematico ebreo che approva la preghiera:
http://gisrael.blogspot.com/2008/02/dialoghi-incrociati.html
Già che ci sono: bel blog, complimenti!
Missione compiuta, torno a lurkare.
@searcher: sì, avevo letto non tanto quel post che hai segnalato ma altri commenti di Israel sul caso. Credo però che almeno in quest’ultimo caso lui stia facendo più che altro un discorso a nuora perché suocera (i rabbini) intenda.
Il punto, come la vedo io, è infatti un po’ diverso. Per me è ovvio che la Chiesa cattolica affermi che la sua è l’unica fede vera. Ed è anche ovvio che affermi che la salvezza sia per mezzo di Cristo. Questo non significa però che quello sia l’unico modo per raggiungere la salvezza, come da intuizione del Vaticano II, banalmente perché questo significherebbe limitare l’onnipotenza divina. Assodato tutto questo, perché parlare delle cose che dividono e non di quelle che uniscono? E cosa importa che gli ebrei non facciano la stessa cosa?