Bruno Munari (mostra)

logo mostra MunariCome sempre in zona Cesarini (chiuderà domenica prossima) ieri siamo andati alla Rotonda di via Besana a vedere la mostra su Bruno Munari. Non ero mai stato là, tra l’altro: avevo solo intravisto dall’esterno il porticato – dove tra l’altro ieri mattina c’era un gruppetto di persone in meditazione più o meno trascendentale, tutte sui loro tappetini – ma non conoscevo affatto la chiesa, un po’ baroccamente barocca ma sicuramente interessante.
Ma torniamo alla mostra: è bellissima. Io conoscevo Munari come designer e come disegnatore, ma ho scoperto che quelle sono solamente alcune delle sue mille attività, iniziate negli anni ’30 con quadri futuristi e terminate con opere concettuali da urlo (tutta la serie degli “oli su tela”, ma soprattutto “olio di lino su tela di lino”). Il Munari scrittore ad esempio è rappresentato perfettamente dalla favola “Cappuccetto Bianco”: non la racconterei a un bambino, ma per uno come me è assolutamente deliziosa. Ma Munari ha scritto, disegnato, creato tante cose per i bambini, ed è giusto e bello che in mezzo alla mostra ci sia anche un laboratorio per loro.
Ultima cosa: Munari ha mostrato cosa vuol dire essere creativo: prendere una cosa che esiste già e a cui nessuno fa caso, guardarla in modo diverso, e tirare fuori qualcosa di fantastico. Anna dice che in fin dei conti era il suo lavoro, e che con l’allenamento si possono fare grandi cose. Può darsi. Io a guardare i suoi lavori mi sono sentito davvero piccolo piccolo, per la serie “non ci sarei mai arrivato: eppure è così semplice a vedersi…”

Ultimo aggiornamento: 2008-02-04 11:33

2 pensieri su “Bruno Munari (mostra)

  1. Frieda

    Ahhhhhhhhh. Anch’io. Devo andare, subito!
    Adoro Munari.. da quando ero uno scricciolo così e leggendo i libri per bambini scoprivo le cose che questo signore faceva coi bimbi.
    Poi sono cresciuta e ho iniziato a leggere i suoi libri.. grandioso. Consiglio di provare :-)

  2. morgaine

    Purtroppo abito a Roma e non farò in tempo a venire, ma vorrei segnalarti in merito alle idee che sembrano semplicissime, ma a noi non vengono, un libro che ho letto più di vent’anni fa e che fa con le parole cose simili a quelle che Munari faceva con mani e occhi: La grammatica della fantasia di Gianni Rodari (Einaudi). Una sola cosa ho fatto concretamente tra quelle consigliate da lui: una favola all’incontrario. Ho inventato con i miei figli allora piccoli una Brutta sveglia nel deserto e loro se la ricordano ancora con immenso godimento.
    Buona lettura

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