Silvio 1 e Silvio 2

Dichiarazioni di Berlusconi dopo la caduta del governo:
21:57 – “Pensavo che Prodi avesse qualche carta coperta, due o tre senatori a favore del governo. Questo non è successo. Quindi non mi spiego come il presidente del Consiglio si sia sottoposto ad una mezza giornata di critiche e di polemiche, che per lui non deve essere stata certo felice.” (al TG5)
21:59 – “Non ci sono più margini di dialogo con Veltroni. C’è una legge elettorale vigente che è una buona legge e dalla quale, in un mese, si potrebbe togliere l’anomalia del premio di maggioranza regionale portandolo ad essere premio di maggioranza nazionale.” (a Porta a Porta)
È bello vedere quest’uomo rinascere di colpo [*], anche se deve avere perso il senso della realtà. Non tanto perché ha scoperto solo adesso che il Porcellum è appunto un Porcellum, senza che gli venga in mente che quelli del centrosinistra non si sogneranno mai di cambiare la legge elettorale solo per fargli un favore; ma anche perché non riesce proprio a capire come una persona (Prodi) possa avere un impegno morale. Ma forse sono ingiusto con lui, e il senso della realtà ce l’ha perfettamente: non c’è forse Raiset che in due minuti lo intervista in stereo?
[*] qui c’era una battuta cattiva ma ingiusta nei confronti di una persona terza.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-24 22:25

17 pensieri su “Silvio 1 e Silvio 2

  1. chartitalia

    Caro .mau., ho paura che anzichè morire democristiani moriremo berlusconiani. Chi l’avrebbe mai detto. Si prospettano 5 anni di tu-sai-chi come PresDelCons + 7 anni da PresDellaRep: mi vien da piangere. No, non ci posso credere che questo paese sia conciato a tal punto. Qualcuno mi dica che non è vero.

  2. S.

    Io ho appena dato l’onore delle armi a Prodi che ha fatto tutto quel che doveva fare fino in fondo sapendo che quasi certamente gli avrebbe bruciato la poltrona (e forse ogni altra futura poltrona).
    La legge elettorale non si riesce a fare, spero non si aspetti il referendum per andare al voto. 5 mesi di campagna elettorale non li sopporterei.

  3. Logan71

    Scusami, ma “Prodi” e “impegno morale” nella stessa frase mi sembrano una contraddizione in termini.

  4. sciasbat

    Mah… forse non gli passa nemmeno per la testa perché lo conosce meglio di quanto lo conosci tu? Basta pensare alle voci dietro il sì di Cusumano: ci ha provato sino all’ultimo, con ogni mezzo.

  5. .mau.

    @sciasbat: quello era capitato dieci anni fa. Stavolta non si andava sul filo del voto, era chiaro che erano in troppi pronti a saltare via.
    Certo, in Germania sembra abbiano appena dimostrato questo, ma non mi pare il caso.

  6. Sky

    In fondo l’unica cosa che dispiace è che tanta altra gente uscirà dai sepolcri in cui s’era rifugiata e tornerà a sbavare tracotanza in pubblico senza nemmeno quel senso minimo della vergogna che si richiede agli esseri umani, tutto qui.
    Fortuna che, se non altro, non guardo la TV.
    Poi Prodi, sia nel bene che nel male, ha tutto il mio rispetto: non è certo con le decisioni facili che si governa.
    In generale, psiconano o topogigio, avremo semplicemente il Governo che ci meritiamo.

  7. vb

    Beh, non a caso oggi è sceso in campo beppegrillo.
    Per il resto, trovo che in questo modo Prodi abbia fatto la figura del cretino o se vuoi del bambino, tipo “voi non mi volete più? e allora faccio la piazzata in cui lo faccio vedere a tutti e poi arriverà la mamma (gli elettori) a punirvi”. Ma sono gusti personali.

  8. Yuri

    Certo che un Paese in cui bastano una manciata di Senatori a far saltare tutto è ben strano…
    Tra l’altro non si capisce bene per quale motivo lo abbiano fatto, o meglio, il motivo si può immaginare, ma non è dei più nobili e in quanto tale non è stato esplicitato.
    Ancora più strane le reazione del centrodestra (comunque uno la pensi festeggiare in Senato con lo champagne è una cosa indecente) per non parlare del fatto che fosse per loro sarebbe bene votare possibilmente entro la settimana. Come se non sapessero che, con l’assurda legge elettorale voluta da loro, anche prendendo una valanga di voti si troveranno probabilmente nella stessa situazione, con magari giusto qualche senatore in più ma molti problemi in più a garantire la loro presenza stabile in Senato: un Berlusconi 3 con una maggioranza di 7 o 8 senatori “andrebbe sotto” molto spesso…
    Morale: il centro sinistra ha deciso di suicidarsi politicamente per i soliti interessi “di bottega”, il centro destra (e soprattutto Berlusconi) si illude con l’euforia della caduta di Prodi di risolvere le contraddizioni interne sperando di tornare al Governo a fare esclusivamente gli affari suoi…
    A me Grillo non piace, soprattutto ritengo alquanto balorda e qualunquista la sua fase “propositiva”, ma in questa situazione “un vaffa” non è poi molto fuori luogo….
    O, per dirla in maniera un po’ più elegante, non è tanto la distanza tra la politica e il mondo reale ad aumentare (se questi soggetti continuano a sedere in parlamento è perché una buona parte del “mondo reale” continua a votarli), ciò che mi sembra aumentare in maniera sproporzionata è la distanza tra la politica e il buon senso.

  9. sciasbat

    @mau: se avesse avuto coerenza Prodi non avrebbe governato dal primo giorno, i compromessi cui è dovuto scendere per mantere assieme la somma di interessi contrapposti era troppi alti e chiari sin da subito. Poi puoi fare il distiguo tra interessi di bottega (apparentemente) meno egoistici come “abolire lo scalone” o assecondare tutti i capricci dei verdi, o altri più espliciti tipo quelli mastelliani, ma il risultato netto è lo stesso: svendere i tuoi principi, per conservare il potere. E visti i risultati direi che hai indicato il link giusto “some people just never learn” (con l’aggravante che indica vb questa volta) e a cui modificheri una cosa: “most people”. Perché adesso andremo a votare il centro destra nella stessa configurazione precedente, con gli stessi risultati: un po’ meno litigiosi della combriccola Prodi, ma cmq d’accordo sul fatto che meno si fa e più si tira a campare.

  10. Thomas Jefferson

    Concordo con VB. L’unico principio che Prodi ha dimostrato è l’ossessivo attaccamento al potere a dispetto di tutti e di tutto.
    Il voto di ieri è stato di fatto solo la sua piccola vendetta nei confronti di chi lo ha fatto cadere.
    E bisogna ancora capire bene la vicenda Cusumano.
    Yuri: uno dei problemi dell’Italia è, a mio avviso, la nostra costituzione (anche se, a chi non l’ha letta, non piace ammetterlo). Infatti, ad esempio, in Italia non c’è separazione dei tre poteri, avendo l’esecutivo soggetto al legislativo.

  11. Apis

    Quando Thomas Jefferson parla di “ossessivo attaccamento al potere”, piuttisto che riferirsi a chi si dimette 1 ora e mezza dopo essere “sfiduciato” dal Parlamento forse farebbe bene a ricordarsi a chi ha testardamente (e pericolosamente) resistito 20 giorni alla “sfiducia” dell’elettorato

  12. gibbo

    “capire come una persona (Prodi) possa avere un impegno morale”
    Ho anche io difficolta’ a capire come Prodi possa dare l’impressione di avere un impegno morale. Fin dal suo monumentale programma diceva tutto ed il contrario di tutto (tutti i suoi alleati ci hanno infatti trovato conferma alle proprie posizioni piu’ contrastanti), le poche cose che avrebbe potuto fare per giustificare un impegno morale, tipo i “dico”, non le ha fatte. In compenso ha lanciato roboanti annunci (“in 24 ore riapro le scuole a Napoli”. A Napoli stanno ancora ridendo).
    Se avesse avuto un impegno morale, si sarebbe dimesso due giorni dopo l’incarico di governo. Invece ha avallato tutto ed il contrario di tutto, pur di rimanere al potere.
    O forse il suo “impegno morale” era proprio questo: restare al potere il piu’ a lungo possibile, incurante della dannosita’ delle sue (in)azioni

  13. .mau.

    ricordo solo che per rimanere un po’ di più attaccato alla propria poltrona, Prodi avrebbe dovuto salire al colle prima del voto al Senato.
    Ad ogni modo non ci sono problemi, basta aspettare e vedere che succederà.

  14. Yuri

    @gibbo: intendiamoci, non è che io straveda per Prodi e non voglio fare l’elogio del “meno peggio”, però qualcosa di buono ha combinato, anche se quando parla mi addormento.
    Certo, ha fatto molto meno di ciò che aveva promesso e di quanto penso molti si aspettassero (anche l’altra volta era stato così), ma in una situazione in cui ognuno sembra fare tutto ciò che può per fare solamente gli affaracci suoi o delle propria bottega, credo che il discorso “impegno morale” vada inteso come impegno a far del proprio meglio per combinare qualcosa di buono, tra i mille veti incrociati e “tiramenti di culo” (scusate l’espressione, ma non c’è un termine elegante per dirlo) della coalizione di Governo.
    In una situazione in cui un manipolo di senatori decide di far cadere il Governo (per interessi ben poco nobili), andare in senato (invece di fare i soliti accordi sottobanco delle crisi extraparlamentari) quando sai che le prenderai ha un significato del tipo: “Signori, noi qualcosa di buono lo stavamo combinando, ma X, Y e Z (a cui avevamo dato tot posti nel Governo e che da soli non andrebbero da nessuna parte) hanno deciso, per continuare a fare gli affaracci loro, di farci cadere, traetene voi le conseguenze”.
    Lo so, da un certo punto di vista può sembrare una cosa del tipo “è mia la palla, non gioco più”, ma io credo sia una cosa un po’ più seria di questo.
    Il colmo è che tra mille incertezze e immobilismi, una cosa che sembrava funzionare c’era… ad un certo punto, chissà come, sono aumentate un casino le entrate fiscali… quasi che ci fosse il timore che qualcuno cominciasse a fare i controlli fiscali sul serio. Naturalmente, se si fanno le elezioni e torna al Governo lo spiconano, ti so dire a che livello tornano i conti pubblici…

  15. Sky

    Secondo me è la differenza che passa tra “fare le cose”, come ad es. portare avanti concretamente un programma (e generalmente gli effetti non li puoi vedere subito: chiunque lavori seriamente sa che ci vuol tempo, e fatica), e “dire le cose” (e lì fai sempre incredibilmente presto… salvo che poi sono cosucce ridotte ed ad personam, oppure semplicemente non funzionano).
    Noi italiani siamo stati abituati ad una “politica marketing”, dove si pensa che basti “dire le cose” perchè queste avvengano: questo (ex) Governo mi aveva invece dato l’impressione che le cose, magari poche e con fatica (data la maggioranza che si ritrovava), le stesse “facendo”. Non essendo un fan del “tutto e subito” ne ero abbastanza soddisfatto.
    Ora probabilmente torneremo al “marketing”… beato chi ci crede.

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