Aspettare il tram? Sì, ma…

Oggi sul Corsera online i “fortunati lettori” possono bearsi con questo articolo, dove viene spiegato che “tre illustri matematici di Harvard hanno calcolato statisticamente le probabilità di successo delle due opzioni”: starsene seduti tranquilli ad aspettare il bus, oppure incamminarsi verso la direzione voluta. Ma soprattutto “ora c’è un’equazione a dipanare ogni dubbio: basta mettere in relazione la variabile D, che identifica la distanza, con la variabile I, che identifica il tempo di fermata, con la variabile N, che identifica il numero di fermate, e la variabile V, che identifica la velocità del mezzo. No, l’equazione non c’è, sia mai che il numero di copie vendute dal Corsera si dimezzi!
La cosa più divertente (beh, probabilmente l’unica) di questo articolo è che c’è il link all’articolo originale dei tre matematici: anzi, ci sarebbe, perché se uno clicca senza fare attenzione scopre che il link è stato scritto sbagliato, e quindi non è raggiungibile. Ad ogni modo il PDF dell’articolo si trova su arXiv (cioè il posto dove si mettono i preprint matematici, fidatevi), e più precisamente qua: se uno va a darci un’occhiata scopre fin dall’inizio che è stato scritto per divertimento: e se non se ne fosse accorto basterebbe l’ultimo paragrafo. Essendo un matematico, Justin naturalmente ha scelto di studiare teoricamente il problema, dimenticandosi del tutto dell’incontro previsto. [quello per cui doveva andare a trovare Scott, scegliendo se aspettare il bus o andare a piedi, e scoprendo che la prima opzione era la migliore]. Intanto, Scott si era stufato di aspettare e si era diretto a casa di Justin; una volta arrivato, gli aveva fatto notare che era un giorno festivo, e quindi i bus non circolavano.
Se mi venite a dire che come umorismo non è proprio il massimo, accetto il vostro punto di vista: d’altra parte noi matematici ci divertiamo con poco. Però gli amici del Corsera sono riusciti a rendere il concetto in maniera completamente triste. Farà tutto parte del Diabolico Piano Per Fare Odiare la Matematica?
Aggiornamento: (25 gennaio) Probabilmente la notizia originale (via France Press) è quella apparsa sul Globeandmail, l’unico posto dove viene citato arXiv.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-24 16:01

6 pensieri su “Aspettare il tram? Sì, ma…

  1. vb

    Io credo di aver affrontato seriamente il problema ai tempi del liceo, cercando di calcolare le probabilità con quelle tre nozioni base di statistica che ti insegnano. Più avanti, ho sognato per un po’ di scrivere un simulatore di traffico cittadino :-)

  2. Yuri

    Diciamo che avrebbero catturato di più l’attenzione se anziché le variabili D, I, N e V avessero calcolato la formula per il punto G.
    Studio Aperto di sicuro ci avrebbe fatto un servizio di un quarto d’ora :)

  3. Piotr R. Silverbrahms

    Dici: “No, l’equazione non c’è, sia mai che il numero di copie vendute dal Corsera si dimezzi!”, ma così presupponi nel lettore il noto teorema che regolamenta equazioni ed editoria! Non starai forse chiedendo troppo al tuo pubblico?

  4. .mau.

    @Piotr: io ho molta stima del mio pubblico, visto che legge quanto scrivo :-) e penso anche che si ricordi che ho già enunciato il teorema in passato e anche non più tardi di tre mesi fa.

  5. odiamore

    La maggior parte dei giornalisti con cui ho avuto a che fare è ignorante, punto. Anzi, no, niente punto: ignorante e presuntuosa. Mi è capitato di assistere a un’intervista per il tg rai nazionale in cui il giornalista doveva rivolgere alcune domande a un Nobel per la fisica. E’ venuto da me, che il premio Nobel lo stavo accompagnando tipo chaperonne, per chiedermi di aiutarlo a formulare le domande perché lui era stato avvisato all’ultimo momento e non aveva avuto molto tempo per gli approfondimenti. Ho cercato di spiegargli perché avesse vinto il premio (effetto Hall quantistico), sottolineando più che altro le ricadute tecnologiche della sua ricerca; ho poi aggiunto che attualmente si stava occupando di “fenomeni emergenti” e che quindi quella poteva essere una buona domanda per farlo parlare un po’ di sé. Il tizio mi ha guardato con sguardo tipo “ma tu chi ti credi di essere per venire a insegnarmi il mio mestiere”. Ecco il risultato. Prima domanda: “Allora, cosa ne pensa delle emergenze climatiche?”
    ……….

  6. MCP

    A proposito di matematica e Corriere, se leggete la rubrica online di Severgnini di oggi (27 gennaio) nei “Numeri che contano” mi pare ci sia un macroscopico errore: se il debito pubblico e’ di 1600 miliardi di euro, e la popolazione (arrotondiamo) e’ di 60 milioni, il debito procapite e’ molto piu’ alto di quel che scrivono loro…

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