Andando a guardare i voti dati dai lettori all’ultima fatica di Stefano Benni (Stefano Benni, La grammatica di Dio, Feltrinelli 2007, pag. 182, € 14, ISBN 978-88-07-01733-9) quello che stupisce è che c’è una polarizzazione estrema: o il libro è amato alla follia, oppure viene considerato un’emerita schifezza. Secondo me la ragione è abbastanza semplice: questo non è il Benni a cui eravamo stati abituati. Anche se il sottotitolo dice “storie di solitudine e di allegria”, di allegria ce n’è davvero poca, qui dentro, e soprattutto i primi racconti (“Boomerang”, con un cane troppo fedele, e “Mai più solo”, dove si vede come i telefonini possano fare male) sono stati davvero pesanti. Aggiungiamo che verso la metà i racconti mi sono sembrati un po’ troppo triti (anche se scritti bene, Benni è sempre Benni) e ammetto che mi è venuta voglia di lasciarlo lì. Fortunatamente ho proseguito: la seconda parte è davvero scoppiettante, con i racconti “Una soluzione civile” su come preparare una guerra civile purificatrice e “La strega” sui problemi di una strega al giorno d’oggi. In definitiva è assolutamente leggibile, basta non partire dai preconcetti su cosa si vorrebbe trovare.
Ultimo aggiornamento: 2008-01-20 18:23
Per ora mi sembra una schifezza, spero che migliori come dici.
Ovviamente non metterò i voti su un foglio excel per dimostrarlo :-), ma mi sembrano organizzati come una normale gaussiana. Cosa confermata anche dai voti di anobii:
http://www.anobii.com/books/La_grammatica_di_Dio/9788807017339/0168d77e4372ae26d8/
Adesso IBS si è quasi stabilizzato (i voti, da una a cinque stelle, sono rispettivamente 4,1,8,5,5). Ma quando avevo visto a suo tempo i primi voti, la distribuzione era (4,1,1,2,3) :-)
Io l’ho visto in libreria, ho letto qualche mezza pagina per farmi un idea è mi è sembrato moolto noioso.
Il fatto è che senza nessun pregiudizio, altri libri di Benni alla prima scorsa erano entusiasmanti.
C’è tanta roba buona da leggere in giro che un mediocre libro di Benni si può tranquillamente perdere.