Dopo che la mia vicina di casa-blog ha raccontato della morte del tiglio centenario vicino a casa sua, oggi si è corretta, dopo avere sentito chi sapeva.
Per prima cosa non è da tutti avere il coraggio di farlo, e poi è una lezione anche oltre la botanica. Grazie, Civvì!
Ultimo aggiornamento: 2008-01-09 20:27
Uh, nulla di che.
La constatazione dell’agronomo (e giardiniere) è stata una sorpresa per tutti, compresa la quasi settantenne ex-proprietaria del terreno (che da piccola si ricordava solo che era “una pianta grossa” ma va tarato sulla visione di un bambino e sul fatto che erano di fatto tre piante) tanto che gli è stato chiesto di metterla per iscritto per placare, insieme alla dichiarazione di morte da parte del fitopatologo, le inevitabili polemiche che appariranno sulla stampa locale.
Guarda, sarebbe bello se tutte le cure che sono state riservate a quella pianta (indipendentemente da come poi è andata a finire) si potessero garantire a tutti gli esseri umani.
L’ultima frase mi ha illuminato sulla fragilità di fondo e sul portare in sé i semi del suo stesso declino di altri contesti che entrambi conosciamo bene. Ma io da un po’ c’ho la visione pessimistica e potrei essere nnpov.