Archivi annuali: 2007

I divieti nell'era globale

Domenica scorsa c’è stato il primo turno delle presidenziali francesi. Al tg3 delle 19, un’ora prima che i seggi chiudessero, viene annunciato che gli exit poll indicavano che Sarkozy e Ségolène (non so perché, ma nessuno dice “la Royal”) sarebbero passati al secondo turno. Non che la cosa fosse legale, visto che la legge francese vieta di diffondere quei risultati a urne aperte: ma in effetti le comunicazioni sono state date da siti valloni e della Svizzera francese, e quindi “fuori giurisdizione” ma perfettamente comprensibili dai francofoni.
È vero che in Italia, vista la nostra enorme conoscenza delle lingue, l’unica possibilità sarebbe andare sui quotidiani online ticinesi, che però non mi pare abbiano chissà quale appeal. Però il punto di base è assolutamente lo stesso, e mi chiedo quanto ci vorra prima che i politici si accorgano che il loro problema con Internet non è soltanto che le major discografiche piangono per il furto della musica in direzione opposta a quella solita.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 10:45

The Good Shepherd (film)

[locandina] Chi mi conosce lo sa: generalmente non sopporto di stare a guardare un video. Assommiamoci poi la pessima abitudine di essere bombardati da mille informazioni, il che porta inevitabilmente, almeno per me, a una perdita della mia capacità di concentrazione. Ciò detto, credo che si possa comprendere come l’avere accompagnato Anna a vedere questo film di Robert De Niro che dura la bellezza di due ore e e quarantasette minuti è davvero stata una prova d’amore. Almeno il film fosse stato interessante! Già non ho capito la ragione di avere lasciato il titolo in inglese, visto che non si parla mai esplicitamente del Buon Pastore. Tanto valeva limitarsi al sottotitolo italiano, “L’ombra del potere”, che racchiude meglio la storia di questo pezzo grosso della CIA, che ha contribuito a fondare dopo il suo lavoro per l’OSS durante la seconda guerra mondiale. La storia si riaggomitola – non possiamo parlare di “dipanarsi”, visti i continui flashback che fanno perdere ogni tanto il senso del tempo – attorno al fallito sbarco alla Baia dei Porci e alla ricerca di chi avesse fatto la soffiata. Edward Wilson, il protagonista, alla fine esce quasi come un Eichmann. Il simbolo della “banalità del male” è per me l’ultima scena del film dove lui, ingobbito, entra negli enormi corridoi della nuova sede sella CIA dopo che praticamente si è perso famiglia e amici… il tutto per nulla. Questa scena, e qualche battuta qua e là, non basta certo a risollevare un film che sembra essersi perso un’ottima occasione per un’opera incalzante… e più breve.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 10:44

Offerte liguri

È probabile che la cosa sia comune a buona parte dell’Italia, ma non ricordo di averla vista né a Milano né a Torino… e in fin dei conti qui siamo in Liguria. Venerdì sera sono entrato in un supermercatino, e all’ingresso, bene in vista, c’erano delle “uova di Pasqua rotte” in offerta a 2 euro. Non so voi, ma a me viene in mente la barzelletta dell’avaraccio che, per fare bella figura spendendo poco, si fa impacchettare i cocci di un vaso rotto, in modo da far finta di averlo rotto lui mentre arrivava dagli amici. Ma forse è semplicemente una sana arte del riciclo.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 10:35

Riscaldamento globale 2

Ieri sera, di rientro dai giorni di vacanza a Chiavari, abbiamo cenato sul terrazzo. A me così ad occhio pare siamo leggermente in anticipo sul solito periodo – tranne forse il torrido 2003 – ma non ho pezze d’appoggio. Diciamo che per il futuro almeno avrò un punto di confronto…

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 10:27

Vodafone (e Wind)

Prima di partire per qualche giorno di vacanza a Chiavari in modalità read-only (nel senso che via telefonino potevo leggere la posta che mi arrivava, ma non avevo certo voglia di comporre messaggi col tastierino…) sono andato a cambiare la mia SIM Vodafone “morta” e, come immaginavo, ho dovuto pagare il pizzo degli otto euro “perché non era più in garanzia”. Adesso mi tocca solo andare a chiedere come mai dei tre euro di ricarica – fatti dopo il decreto Bersani – me ne sono stati messi solo due.
Ad ogni modo, posso assicurare che Vodafone non è il solo “gentil provider”. In questi giorni mi è arrivata una email di “SVS adirato” (mi ha chiesto di non indicare nome ed email) che ha avuto una storia simile con Wind, e mi ha allegato un esempio di raccomandata da inviare, che trovate sul mio sito. Ecco cosa mi ha scritto SVS:

Dalla Wind ho subito l’identica coercizione (disattivazione SIM), ed ovviamente senza aver ricevuto alcun tipo di preavviso.
Dopo un giorno di sgomento, non riuscendo ad interpretare il messaggio “SIM non registrata” ed accertato che non si trattasse di un problema dipendente da un malfunzionamento della componentistica, ho chiamato il centro assistenza Wind (155) il cui operatore di turno mi ha “tranquillamnte” dichiarato la disattivazione per scadenza dell mia SIM card … Procedura unilaterale ed arbitraria !!!
Se non rispondono nel giro di una settimana suggerisco, prima di agire in giudizio per la violazione di un proprio diritto (o alternativamente ad esso), di promuovere preventivamente un tentativo di conciliazione dinanzi al Co.Re.Com (Comitati Regionali per le Comunicazioni) della propria regione che abbia già firmato la convenzione bilaterale con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per l’esercizio delle funzioni delegate.
Trovate tutto sul sito dell’AGCOM [sotto la voce “Contenzioso tra utenti e operatori”], oppure rivolgetevi ad una Associazione di Consumatori ed Utenti.
A proposito, LEGGETEVI ATTENTAMENTE:
1) questa sentenza
2) questa missiva all’AGCOM di Altroconsumo.

Visto che qualche anno fa Wind mi ha annullato una sim perché negli ultimi tre mesi non avevo fatto chiamate, non mi stupisco di molto: però devo aggiungere che resto scettico sulla possibilità di ottenere qualcosa in questo modo, comprese le copie alle trasmissioni televisive. Ad ogni modo, se qualcun altro vuole provarci qua trova perlomeno tutti i dati…

Ultimo aggiornamento: 2015-05-03 19:48

Sportello informazioni

Anche ieri mi è arrivata una telefonata di una tipa che si lamentava che la sua pratica di trasferimento dell’utenza telefonica si era persa da mesi.
Perché arrivano a me? Perché in una delle pagine del mio sito c’è il mio numero di telefono di ufficio, e presumo che quelli dei reclami Telecom si guardino bene dall’indicare da qualche parte il loro numero di telefono.
Per quest’ultima cosa, il problema non è ovviamente mio. Ma detto ciò, mi chiedo quale delle due possibilità sia quella che capita davvero: che ci sia gente che non riesce a concepire che in un’azienda da 70000 persone è improbabile che facendo un numero telefonico a caso si riesca a trovare qualcuno che sappia non dico rispondere alla domanda, ma anche semplicemente sapere a chi rivorgersi; oppure che la capacità di attenzione tipica permetta di tenere a mente al più due righe di testo, e che quindi il loro buffer sia riempito dalle frasi “Telecom Italia” e “numero telefonico”…

Ultimo aggiornamento: 2007-04-19 16:09

Rinnovo abbonamento TV

Io non sono abbonato alla TV: a casa mia è Anna che paga il canone. Però, non ricordo bene come mai, mi è capitato di compilare qualcosa online per il rinnovo dell’abbonamento di mia mamma.
Bene: ieri sera mi è arrivata un’email dal titolo Rinnovo abbonamento TV anno 2007, inviata da un improbabile indirizzo “RinnovoTV@rai.it” che mi comunicava che “l’abbonamento a Lei intestato risulta in regola per l’anno 2007”.
Tutto ciò è bellissimo, non c’è dubbio. Però una domandina me la faccio lo stesso. L’abbonamento sarà stato pagato a fine gennaio, e ora siamo oltre metà aprile. Com’è che con i potenti mezzi informatici (nome in codice: Di tutto, di più della RAI – Radiotelevisione Italiana c’è voluto tutto questo tempo per generare una simpatica mail, perdipiù automatica?

Ultimo aggiornamento: 2007-04-19 09:48

letteratura negletta

Mi è capitato sul browser questo articolo, nel quale, se ho capito bene, l’autore George Sparling propone un’ennesima teoria delle superstringhe, vale a dire l’hobby principale dei fisici delle particelle per spiegare che l’universo funziona così perché in realtà non ci sono quattro dimensioni ma un numero ben superiore, che però non riusciamo a vedere perché più piccole delle più piccole dimensioni misurabili. Teologia pura, insomma.
Questo articolo ha però una peculiarità: Sparling afferma che il principio che l’ha guidato è “un’armoniosa combinazione di tre entità, o una «trinità»” (giuro che l’ha scritto lui!). Due di questi spazi sono dei twistor a sei dimensioni, il terzo è il nostro comune spazio-tempo che però viene accresciuto a sei dimensioni… aggiungendone altre due temporali.
Tanta fatica, quando già Robert Heinlein aveva descritto il tutto ne Il numero della bestia… e nessuna citazione nell’articolo. Gli scienziati dovrebbero leggere di più, l’ho sempre detto.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-18 16:37