Oggi sul Corsera c’è un’intervista a Formigoni. Il Governatore della Lombardia si lamenta perché Celentano ha detto che Milano è diventata una città brutta. Questi sono gusti personali: è una delle rare volte in cui sono d’accordo con il Pausista, ma il tutto non varrebbe certo la pena di dedicarci anche solo una notiziola.
Però ci sono cose che non posso lasciar passare sotto silenzio. A un certo punto, c’è questo scambio di battute:
– Della futura sede della Regione Celentano ha parlato come di un mostro.
«Ecco, questo non lo capisco. Ovviamente, i gusti sono gusti. Ma non possono far dimenticare realtà evidenti, sotto gli occhi di tutti».
– Di che cosa sta parlando?
«Quella dove sta sorgendo l'”Altra sede” della Regione, è stata per quarant’anni una vergogna di Milano. Un’area abbandonata, ancora con le macerie della guerra. Per recuperarla, abbiamo fatto un concorso internazionale, a cui hanno partecipato 98 tra i progettisti più prestigiosi del mondo. Quell’area prima piaceva di più? Non so davvero che dire».
Io abito a seicento metri dal luogo dove sta sorgendo l'”Altra sede” della Regione, e quindi so fin troppo bene cosa c’era prima – non posso garantire per quarant’anni, ma comunque per alcuni anni sì. Non c’erano affatto macerie di guerra, ma il Bosco di Gioia, un ex-vivaio che era diventato un bel boschetto e che era un tocco di bellezza nella città… senza contare che era stato lasciato in eredità all’Ospedale Maggiore, perché fosse destinato a scopi umanitari: qualcuno mi dovrebbe spiegare l'”umanità” del Pirellone 2 – la vendetta. In effetti, è a un paio di centinaia di metri da lì c’era “un’area abbandonata”, anche se non so se “ancora con le macerie della guerra”: le ex-Varesine, dietro Porta Garibaldi. Però quello non era il posto giusto per fare l’Altra Sede: si sarebbero persi tutti i lucrosi quattrini sborsati dai costruttori per farci su schiere di palazzi da uffici che si aggiungeranno a quelli sfitti nella zona.
Ma si sa, la memoria della gente è così labile che non occorre nemmeno la Neolingua per far credere di essere dei benefattori dell’urbanistica.
Ultimo aggiornamento: 2007-12-10 10:55
Roberto Formigoni
«Quella dove sta sorgendo l'”Altra sede” della Regione, è stata per quarant’anni una vergogna di Milano. Un’area abbandonata, ancora con le macerie della guerra. Per recuperarla, abbiamo fatto un concorso internazionale, a cui hanno partecipato 98 tra …
per sua sfortuna, ci sono tutte le persone che andarono a protestare prima che gli alberi venissero tagliati a ricordarselo benissimo.
e come ho tumblerato [mioddio, lo so, e’ orribile], gli farei rimangiare certe parole facendogli ingoiare uno dei tronchi rimasti.
mi scuso molto ma vedo rosso quando leggo certe cose.
Io ti consiglio, visto che non ti piace la TV, di guardare sul sito della rai report di qualche tempo fa, che parla anche della sede della regione e della rete di interessi che ci sta dietro…
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E43354,00.html
No so se sia completo, io l’ho visto in TV, come sempre, accurato ed illuminante.
Non sono milanese, non so dove nascerà la sede della regione, non conosco il bosco di gioia, quindi, secondo il metro italiano con cui si qualifica un esperto, ho le carte perfettamente in regola per dire la mia ;)
La mia impressione è che si tratta di una di quelle vicende in cui tutti hanno torto. Quando c’è edilizia ci sono tanti tanti soldi che girano, quindi tanti interessi e se mi dicessero che non ci sono degli arricchimenti marginali indebiti rimarrei stupito, siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio… Ma non mi fido neppure di chi contesta, troppe volte in Italia si dice di no per partito preso, perché anche questo è un modo per coltivare una propria area di potere: quando metti sul tavolo la possibilità di spostare il consenso popolare arrivi in carrozza al treno dei potenti e ti spartisci la torta con loro. Lunghe storie di proteste su tav, raddoppi, varianti, nucleare etc dimostrano che alla fine le cose si fanno, basta che tutti prendano il giusto (a parte il nucleare, dove evidentemente le lobby pro energie rinnovabili non hanno ancora realizzato, nonostante tutti gli incentivi), con il risultato che certe opere costano il triplo rispetto alle altre parti.
Tornando alla sede della regione mi pare che rientri in una serie di interventi di più ampia scala per cui Milano diventerà una città molto più verticale. A me la cosa non dispiace: più cubatura verso l’alto libera spazio sotto, per verde, parcheggi, dando la possibilità di ottimizzare i mezzi pubblici verso certe zone che fungono da cluster. Se fatto bene potrebbe essere una opportunità per rendere un po’ meno brutte e più vivibili le città italiane, che stanno dimostrando come il modello orizzontale che s’è sempre applicato non funzioni. Ma di questo, specialmente gli ambientalisti, non sembrano curarsene troppo. Il problema è il taglio di qualche pianta (facile da spendere emotivamente ed elettoralmente) e si trascura il fatto che c’è una grossa opportunità da governare per migliorare l’esistente…
@Sciasbat: Attenzione. Non ho scritto che quello scelto per fare l’Altra Sede non fosse il posto migliore (penso che non lo fosse affatto, ma quella è un’altra storia). Ho scritto che le affermazioni di Formigoni che sono false, perché lì di “macerie della guerra” non ce n’erano affatto, e questo lo sanno tutti quelli che erano passati da quelle parti.