il 40% minimo

Se uno prova a leggere la spiegazione della proposta Vassallo di riforma elettorale “spiegata” da Rep.it, e non si addormenta prima, un piccolo dubbio potrebbe venirgli. Se nelle liste di circoscrizione (che avrebbero da sei a otto nomi) “è obbligatoria l’alternanza uomo/donna”, perché mai si aggiunge subito dopo che “maschi e femmine non possono essere al di sotto del 40 per cento”? Anche nel caso di sette candidati, la percentuale è automaticamente ottenuta, e tutt’al più si può pensare che la norma vieti di fare liste ridotte con solo uno o tre candidati.
Poi uno va a leggere il testo originale e trova qualcosa di leggermente diverso: «Nell’ambito di ciascuna circoscrizione, nessuno dei due generi può essere rappresentato per meno del 40% tra i candidati di collegio di ciascun partito.» (grassetto mio). Le quote rosa, quindi, sono indicate esplicitamente a un livello diverso da quello che si immaginerebbe dal “riassunto” di rep.it; insomma, un riassunto fatto senza capire di cosa si stava parlando… sopratutto quando sono apparsi dei numeri.
Detto ciò, il testo originale mi sembra molto più chiaro del “riassunto”, anche se l’originale è molto tecnico – ad esempio, non spiega né qual è il metodo D’Hondt, che effettivamente è relativamente noto, né lo Hare‐Niemayer (dove Vassallo si sia inventato il nome Niemayer non lo so: il metodo tedesco attuale è questo, per la cronaca); insomma, molto meglio leggere il primo che il secondo. Essere innumerati forse ha una correlazione con l’essere illetterati?

Ultimo aggiornamento: 2007-11-12 11:11

4 pensieri su “il 40% minimo

  1. ALG

    Ho trovato un metodo Hare-Niemayer su wikipedia spagnola ma non ho capito bene la differenza con il metodo Hare semplice sia perché il mio spagnolo è pessimo sia perché i numeri dati nell’esempio non mi tornano (credo sia perché il numero di voti nell’esempio somma a 19000 ma loro fanno i conti come se fosse 20000). Ipotizzo che assegnino i voti in modo proporzionale, cioè ci sono n seggi, il partivo A prende tanti seggi quanto floor(voti_a*n_seggi/voti_tot) e poi si ripartiscono i seggi rimasti ordinando in ordine decrescente i resti. E’ un’ipotesi la mia!
    Ciao

  2. zop

    il concetto di “innumerati” è molto interessante!!! che la cultura non è solo leggere libri di letteratura e saggistica… e haimé ci son tanti tromboni che citano libri a memoria ma non sanno fare le divisioni! quanto ai giornalisti e ai giornali – in linea di massima – sono tutti piuttosto innumerati e il livello di quel che si legge non giustifica il prezzo di un giornale.

  3. .mau.

    @Zop: “innumerati” non l’ho naturalmente inventato io, ma preso da qua (anzi, dalla prima edizione del 1989) che non è casualmente stato tradotto in italiano.

  4. ALG

    Concordo con Zop che il concetto è molto bello e nulla toglie a questo il fatto che sia molto bello. Non vedo relazione tra innumerati ed illetterati. Al massimo si può trovare una relazione tra innumerati e deficienti (nel senso di colui che manca di qualcosa) nel senso che molto spesso chi è innumerato tende ad aver difficoltà a anche in altri campi in cui viene richiesta logica come fare un riassunto o capire testi complessi.
    Scusatemi se scrivo da schifo (sembro effettivamente illetterato) ma ho un raffreddore ed un mal di testa incredibile; mi avrai mica passato il raffreddore tramite blog? [potrebbe essere il nuovo boxino morboso di rep con la dicitura scienza]
    Ciao

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