J.K.Rowling e i soldi

A quanto si legge, il libro The Harry Potter Lexicon, che sarebbe dovuto essere disponibile a fine mese, è stato bloccato, a causa di un’ingiunzione della Rowling che afferma che “potrebbe essere stato troppo copiato dalle sue opere” e che “le impedirebbe di pubblicare la propria Enciclopedia Potteriana”. Il bello è che il materiale è tutto presente online, e che non ci sono mai stati problemi. Da un certo punto di vista, la notizia è finanche positiva per i fan che pubblicano informazioni in rete: certo però che i motivi addotti dalla scrittrice mi sembrano piuttosto debolucci – è chiaro che un’opera di riferimento usa parti dell’originale, ma è anche vero che non ne inficia certo le vendite.
Ma la domanda più interessante è un’altra. Io ho citato la BBC, dove ho letto stamattina la notizia. Quanti giorni ci vorranno prima che Rep+Cor scopriranno la cosa e faranno i loro titoloni, vendendola come nuovissima notizia? Io scommetto su martedì prossimo :-)
Aggiornamento: (15 novembre) È già giovedì, e nulla è successo. Ma oggi ne ha parlato anche Slashdot, e quindi chissà :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-11-10 20:28

7 pensieri su “J.K.Rowling e i soldi

  1. Ilaria

    In rete se ne parla da almeno dieci giorni, cioè da quando la Rowling ne ha parlato sul suo sito ufficiale (per dire: io scrissi un articolo per badtaste.it il 31 ottobre, e già allora la cosa non era nuova). Quindi anche la BBC è in ritardo, benché nelle ultime 48 ore la faccenda abbia avuto ulteriori e inquietanti sviluppi (il libro è stato bloccato almeno fino a febbraio 2008).
    Non mi intendo di questioni legali, e sono convinta che l’uscita di questo libro non avrebbe comunque danneggiato le vendite di un’enciclopedia “ufficiale” di HP (se mai la Rowling la scriverà); ma sta di fatto che il sito HP Lexicon com’è ora è gratuito, mentre il libro sarebbe a scopo di lucro. Credo che la differenza fondamentale sia lì. La Rowling devolverà tutti i ricavi della sua enciclopedia in beneficenza, come ha già fatto in passato con altri due libriccini.

  2. .mau.

    @Ilaria: faccio ammenda sul titolo, anche se continuo ad avere dei dubbi sul concetto “tu non ti fai i soldi vendendo il Lexicon, visto che magari potrei farne un’edizione io e darla in beneficenza”. Il 31 ottobre c’è stata l’ingiunzione, e quindi immagino che i potteriani duri e puri sapessero tutto: io non faccio certo parte di loro, quindi ho dovuto aspettare un grande medium. Ma resta comunque il punto finale: visto che Rep+Cor ritengono che sia importante parlare di HP, è interessante vedere quanto tempo ci vorrà prima che loro se ne accorgano.

  3. Ilaria

    E perché dovresti fare ammenda? Non sono certo io quella che difende a spada tratta JKR, anzi ho moltissima simpatia per il Lexicon, con il quale in passato sono stata coinvolta in un progetto di traduzione. Anch’io ho moltissimi dubbi sul fatto che un’opera di compilazione violi il copyright, e soprattutto sul fatto che possa danneggiare le vendite di un libro ufficiale.

  4. Barbara

    Fai parte anche tu del Gomblotto Severgnini/Lega Nord contro il congiuntivo? Io avrei detto scoprano la cosa e facciano i loro titoloni, ma come sai ho la tendenza ad essere tosc./obs.

  5. Yuri

    Argomento interessante…
    Qualche tempo fa ci furono noie simili con un festival tradizionale indiano (adesso non chiedetemi i nomi, ma era sul sito della BBC) in cui ogni anno fanno un allestimento diverso, spesso ispirato a film o ad altre icone della cultura popolare. Quest’anno avevano fatto il castello di (oddio, come si scrive?) Hobart e la Rowling e la casa cinematografica gli hanno fatto causa (per la cronaca, il tribunale ha dato ragione al festival).
    Quella sul copyright è una storia complicata. Da un lato è giusto tutelare la proprietà intellettuale, nel senso che se uno si è fatto “il mazzo” per creare qualcosa è giusto che sia impedito ad altri di appropriarsene indiscriminatamente, però è anche vero che si sta esagerando su queste storie.
    Secondo me tutelare il copyright ha senso se copiando o anche solo “ispirandosi” alle creazioni di qualcun altro se ne trae un lucro personale e/o si danneggia l’autore; diversamente la circolazione delle informazioni dovrebbe essere gratuita. Altrimenti qual’è il prossimo passo? Fare causa alle mamme che organizzano feste a tema ispirate ad Harry Potter?

  6. .mau.

    l’unico punto dove avrei potuto usare il congiuntivo è nell’ultima frase retta da “prima che”, al posto del futuro. Il Serianni (XIV,188) lo dà di regola, non d’obbligo. E visto che io sono certo che Rep+Cor lo pubblicheranno, quell’articolo, mi tengo l’indicativo futuro :-P

  7. Yuri

    Nononono, il congiuntivo ci andava… :)
    Quanti giorni ci vorranno prima che Rep+Cor SCOPRANO la cosa e FACCIANO i loro titoloni, vendendola come nuovissima notizia?
    Io in compenso ho notato adesso di aver scritto qual è con l’apostrofo… ahi ahi ahi

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