Fisica in cucina

bolle, sempre bolle Come forse avete intuito, questa settimana sono in casa solo (con due gatte), perché Anna è a Napoli per lavoro. Tra le varie incombenze che mi toccano, c’è anche quella di farmi da mangiare. Ieri sera il menu prevedeva tortellini, che ho coscienziosamente preparato. Dopo avere scolato, però, mi sono accorto che il disegno che era rimasto nella pentola era così perfetto che per un attimo ho pensato che avessi combinato qualche disastro e quella fosse la struttura del fondo della pentola… un po’ come certi vetri temperati delle automobili sotto una luce polarizzata. Poi mi sono anche detto di non essere così stupido.
Mi resta però il dubbio della ragione per cui le bolle d’acqua che bolliva fossero tutte più o meno della stessa dimensione, e quindi hanno lasciato quelle tracce di calcare tutte simili. Qualcuno mi sa dare una spiegazione?

Ultimo aggiornamento: 2007-11-07 10:02

13 pensieri su “Fisica in cucina

  1. Roberto

    Ma sei sicuro che i segni siano quelli dei tuoi tortellini e non quelli per esempio di piselli cotti in precedenza?

  2. professore

    Mah, tortellini… chissà cosa hai mangiato, in realtà. Chi li ha fatti? Non saranno quelle schifezze industriali che si comprano in negozio, veero? :-)

  3. Giuseppe

    Secondo me è proprio come dici tu: quelle più grandi sono in corrispondenza del fornello sottostante, e attorno decrescono di volume; ma non chiedermi per quale fenomeno fisico quelle esposte a maggiore potenza (calore per unità di tempo) non si sono staccate quando erano piccole come le altre, ma hanno avuto il tempo di diventare più grandi prima di staccarsi dal fondo :-)

  4. ross

    Dicci la verità: quei tortellini li hai cotti quasi a secco, con una dose di detersivo per i piatti. Non male come opera decorativa. Da esibire in salotto.

  5. ALG

    Scusa, ma quanto è dura l’acqua di Milano per lasciare tracce di calcare simili? O, in alternativa, quanto sale hai aggiunto, se fossero tracce di sale. Potrei anche ipotizzare, cosa più credibile, l’amido fuoriuscito durante la cottura dalla pasta dei tortellini. In questo caso, ma quanta acqua hai usato?
    Insomma, non puoi porci un problema senza darci tutti i dati necessari per risolverlo.
    E quanto ti ho chiesto non è ancora sufficiente… Possono influire le dimensioni ed il tipo dei tortellini, il tempo di cottura effettivo, il tipo di pentola etc etc…
    Sono un rompiscatole? Vero!
    Ciao

  6. .mau.

    Sì, è più probabile che fosse sale (ma non erano così salati) + amido. Di acqua c’era il giusto, e il tempo di cottura è stato di quattro minuti. Tortellini Esselunga, pentola Lagostina diametro 20.

  7. ALG

    In effetti è altamente ipotizzabile amido + sale. La quantità corretta d’acqua è di almeno un litro ogni 100 gr di pasta (o tortellini). Conoscendo il diametro della pentola è ipotizzabile che le bolle che si vedono abbiano comunque un diametro inferiore al centimetro.
    E’ importante notare che l’amido galleggia quindi quelle figure possono essersi formate solo nel caso che la pentola non sia stata svuotata adeguatamente al termine della cottura lasciando quindi la possibilità all’amido di depositarsi.
    Ipotizzando un legame tra le tracce lasciate e le bolle di vapore che si sono create durante l’ebollizione. Alla dimensione delle bolle che enucleano contribuisce la superficie su cui si formano, la pressione a cui sono sottoposte (atmosferica + colonna d’acqua sovrastante) e, in minor misura, il calore fornito. Se figure simili non si sono mai formate in precedenza conviene indagare su questi punti per capire cosa sia successo.
    Bisogna anche capire la diversa adesione dell’amido alle parti della pentola. Se non vedo male la pentola in uso è del tipo antiaderente, su queste pentole l’amido tende ad aderire piuttosto bene. Se non ricordo male la presenza di tensioattivi modifica le proprietà adesive dell’amido; non è che la pentola è stata sciacquata male dall’ultimo lavaggio?
    Ho esaurito le mie ipotesi.
    Ciao

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