Il papa invita i farmacisti all’obiezione di coscienza. Però non mi ricordo analogo suo invito per chi vende armi da fuoco.
Ultimo aggiornamento: 2007-10-30 10:34
Il papa invita i farmacisti all’obiezione di coscienza. Però non mi ricordo analogo suo invito per chi vende armi da fuoco.
Ultimo aggiornamento: 2007-10-30 10:34
Risposta seria (e non sto scherzando ;): perché non deve.
La richiesta ai farmacisti riguarda la pillola abortiva (e non anticoncenzionale per se), dove è valida l’assunzione “se la prendi uccidi un feto, e lo fai intenzionalmente”.
Nelle armi da fuoco, “se la prendi, puoi uccidere un fagiano, un cinghiale, e forse un uomo (fortunatamente relativamente raro), e non necessariamente intenzionalmente”.
Gli scontri ad arma da fuoco non mi pare in genere usino fucili da caccia.
(risposta serissima. E non controrispondermi “ma uno può tenersi a casa una pistola solo perché si sente più sicuro e non la userebbe mai per ammazzare qualcuno”, perché si può controrispondere “per quanto ne sa il farmacista, alla persona a cui sta vendendo la pillola del giorno dopo il medico aveva detto in passato che le sue gravidanze sono a rischio di vita”.
E nota che non mi sono affatto lamentato che il papa affermi che chi usa la pillola del giorno dopo commette un omicidio.
Caro mestesso,
alcune armi sono chiaramente per uccidere persone (le mine antiuomo servono a cacciare? Le bombe a mano? I mitra?).
E nessuna pillola abortiva è _solo_ abortiva. Tutte possono essere usate per scopi leciti: ad esempio, ma non solo, per eliminare un feto già morto. Spero che questo sia lecito anche per i cattolici.
Che un farmacista si rifiuti di vendere una medicina è semplicemente assurdo. Se è contrario non è obbligato a fare il farmacista, ci sono tanti altri mestieri.
Ricordo infine che anche un abortivo puro è una medicina. Un aborto a inizio gravidanza è meno pericoloso per la salute di una donna della gravidanza stessa.
Mi sono limitato a dire “dati i presupposti, data la disciplina di fede vigente, altro non poteva dire”. E che un cattolico praticante questo deve fare, piaccia o meno non è questo un problema.
E’ molto interessante far notare che dal punto di vista religioso, conta il mezzo e non (sempre) il fine. Esempio facile facile: è perfettamente “legale” fare sesso per scopo ludico e non procreativo, ma non usare il preservativo.
Assurdo? Non assurdo? Così è.
Notate che non ho detto come la penso io…lo faccio ora.
Io non sono cattolico praticante (e questo basti a Barbara come risposta, nel senso che penso come lei ;)).
.mau.: idem come sopra.
Leggi Accattoli. E’ cattolico e molto riflessivo.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=545
a rigore: la pillola day after, se te la vendono, PUOI prenderla e abortire; esattamente come il fucile, se te lo vendono, PUOI usarlo per far secca la suocera. e il venditore (il farmacista, nella fattispecie) non può sapere più di quello; il resto sono congetture e statistiche. siamo all’obiezione di coscienza basata su una soglia statistica?
Ho limpressione che stiamo confondendo la pillola del giorno dopo con la pillola abortiva (RU486): questultima può essere usata oltre il “giorno dopo” ed è appunto abortiva, mentre la prima è a tutti gli effetti un anticoncezionale. Un link:
http://ec.princeton.edu/questions/ecnotru.html
mestesso: sono contento che tu la pillola me la daresti (e spero che non mi serva mai).
Detto questo, non vedo esattamente perché il papa debba o no esprimersi su certe cose. Diciamo che se il criterio è che dice quel che gli pare come un qualunque cittadino europeo sono d’accordo.
gd: hai ragione. Peraltro, molti cattolici (temo anche il papa) sostengono che la pillola del giorno dopo possa essere abortiva (anche perché definiscono l’aborto come “dopo la fecondazione” e non “dopo l’impianto”).
Il risultato è che, ad esempio, in alcuni ospedali cattolici essa non viene proposta alle vittime di stupro, o se sì solo dopo un test di gravidanza – e perdere tempo ne fa diminuire l’efficacia.
In Italia la pillola abortiva RU 486 non è in vendita, ma in altri paesi sì: suppongo che quel che dice il papa valga urbi et orbi.
andrea: Spero che Accattoli, a differenze dei suoi commentatori, sappia che la pillola del giorno dopo (e perfino la RU486) possono essere usate in modo cattolicamente lecito. Dal suo testo non mi era chiaro.
A tutti: scusate i toni inadatti al blog raffinato di .mau. ma diventare violentemente e irrazionalmente prochoice è un effetto collaterale non raro di aver avuto figli, per una donna :-).
Sentire tanti uomini (il papa per primo) discutere, e sapere che loro non hanno mai fatto, né mai faranno pipì su uno stecchino di plastica col cuore in gola e le mani tremanti risulta pure fortemente irritante.
mboh, io ho solo capito che il papa chiede ai farmacisti qualcosa che va contro la legge italiana [sono obbligati a fornire i farmaci] perche’ evidentemente non ci sono abbastanza medici che fanno obiezione.
Per tutti coloro che pensano che la pillola del giorno dopo sia abortiva e che ne ritengono moralmente illecito l’utilizzo, un piccolo esperimento mentale.
Siete un vigile del fuoco e intervenite per un incendio ad una clinica della fertilità. Con sprezzo del pericolo entrate nell’edificio in fiamme e in procinto di crollare. Vi trovate in una stanza nella quale vi sono un bamino e un termos di azoto liquido contenente cento embrioni fecondati. Non potete portare fuori entrambi contemporaneamente e dovete prendere una decisione: chi salvate?
Se salvate il bambino poi non mi venite a dire che eliminare un ovulo fecondato o prevenirne l’impianto è un delitto.
Un’ultima considerazione: coloro che basano la propria moralità su quanto leggono in un libro scritto per tribù di beduini dell’età del bronzo non hanno una moralità.
>Un’ultima considerazione: coloro che basano la propria moralità su quanto leggono >in un libro scritto per tribù di beduini dell’età del bronzo non hanno una >moralità.
Io non sono cristiana ma non apprezzo molto chi si mette a pontificare, stile papa, su cosa sia la moralità e le fonti.
Parafrasando Massimo Fini, fa venire in mente che il vizio assurdo dell’occidente di pensare di essere il bene assoluto sia ancora presente
Se si parte dal principio che possa esistere unicamente un principio condiviso, non esiste un assoluto ma un qualcosa di negoziabile e discutibile caso per caso.
Altrimenti siamo da capo con un assoluto di segno diverso ma egualmente totalitario.
Cara Annarella,
Io non pontifico “stile papa”. Mi limito semplicemente a criticare chi segue certe regole morali solo perchè un libro scritto per tribù di beduini dell’età del bronzo dice che un signore un giorno è andato su un monte e ne è disceso con le tavole della legge. L’idea che la moralità debba per forza venire da un’entità superiore e che senza religione non ci sia moralità è semplicemente ripugnante.
Non che qualcuno in questo thread abbia sostenuto una cosa del genere, intendiamoci, ma l’opinione è abbastanza prevalente tra i credenti. La conseguenza è che regole che andavano forse bene per i suddetti beduini, tipo proibizioni riguardo i tipi di orifizio nel quale un uomo può inserire il proprio pene, ed i relativi modi e tempi, siano ritenuti imperativi assoluti.
La stessa bizzarra opinione fornisce poi credibilità all’idea pazzesca che un vecchio maschio vergine, eletto alla sua posizione da una congrega di altri vecchi maschi vergini, possegga un qualche tipo di autorità morale, soprattutto riguardo ad argomenti come la sessualità e la riproduzione.
Inoltre, non vedo dove tu possa trovare nel mio commento, alcun riferimento ad un “bene assoluto”. Al contrario, mi aspettavo da qualche credente l’accusa fin troppo scontata di relativismo morale, del tipo: “Se non esistesse un dio, ognuno sarebbe libero di fare quello che vuole senza conseguenze.”
Chiarisco subito pertanto che per me esiste almeno *un* imperativo morale assoluto o categorico (per dirla con Kant): tratta gli altri come vorresti essere trattato te stesso. Non abbiamo bisogno della Bibbia, della Torah o del Corano per riconoscere validità a questa regola.
(ricordo che in questo blog è bandita la forumizzazione)
Mah, sono due cose completamente diverse, IMHO. Guns don’t kill, people do.
Anche le armi da guerra possono avere usi leciti (anche solo deterrenza), persino le più terribili.
A rigore credo che tutti possiamo, ad esempio, essere grati che gli USA abbiano la bomba H, anche se (e aggiungo fortunatamente) non l’hanno mai usata.
Se invece il problema sono i trafficanti d’armi (e non chi genericamente vende armi) beh, non credo abbiano l’approvazione papale neanche loro.
Inoltre, da un altro punto di vista, ho come il sospetto che siano più i farmacisti che vedono pillole dei (pur sempre troppi) trafficanti d’armi e quindi (dal punto di vista del Papa) sicuramente un problema ben più diffuso e meno percepito come male dei trafficanti d’armi.