Ha già spiegato tutto Paolo Beneforti, ma magari una piccola ripetizione giova.
Quelli che hanno affermato che i tre milioni e rotti di votanti domenica scorsa sono il 25% in meno rispetto a quanti votarono due anni fa per incoronare Prodi come candidato premier si sono dimenticati che nel 2005 le primarie erano dell’Unione, mentre stavolta si votava il PD (DS e Margherita, insomma). Allora tra i candidati c’era Bertinotti; c’era Clementone Mastella (ok, ha spostato i risultati un po’ più di Adinolfi, ma comunque in prima approssimazione lo si può tralasciare). Di per sé, c’era tutta la parte di Sinistra Democratica che quest’estate si è staccata dai DS. Come fa notare Paolo, se guardiamo l’elettorato di riferimento scopriamo che quest’anno in percentuale ha votato più gente di due anni fa. In casi come questo, infatti, non sono tanto i numeri assoluti che contano, se non per riempire le pagine dei giornali, ma le percentuali. Non è sempre così, visto che ad esempio io preferisco avere il 10% di un milione di euro che il 50% di mille euro; ma ribadisco che la matematica di per sé è neutra, e ci vuole il nostro cervello per decidere quale modello usare.
(Ah. Per chi pensa che in entrambi i casi i numeri siano stati gonfiati: magari è possibile. Però dovrei fare allora tanto di cappello a chi ha deciso quanti dovevano essere i votanti quest’anno ed è stato così signore da non fare pesare le percentuali… oppure ha casualmente imbroccato il numero corretto. Ricordo poi che io non ho votato: il ragionamento è puramente matematico, io non ci guadagno nulla)
Ultimo aggiornamento: 2007-10-16 11:44
Solo per dire che nella mia sezione alle primarie di Prodi votarono 2100 persone. Ieri 864.
Il ragionamento non fa una piega, lo ammetto.
Se vogliamo continuare a giocare un po’ con i numeri, proviamo a togliere dal blocco degli elettori dell’Unione (19 milioni) gli elettori della Rosa nel pugno, Socialisti e Pensionati (1,5 milioni), vedrai che a questo punto le percentuali sono molto simili.
Aggiungici poi che questa volta – almeno qui a Napoli – si sono mossi gli apparati di partito (5 liste per Veltroni, una follia), non sarebbe allora molto sbagliato dire che ci sono stati meno votanti “spontanei”, o quantomeno non mi pare un segno di una ritrovata voglia di politica, ecc.
In ogni caso speriamo bene…
>proviamo a togliere dal blocco degli elettori dell’Unione (19 milioni) gli elettori della Rosa nel pugno, Socialisti e Pensionati
a che scopo? quei partiti erano dichiaratamente fuori dall’Unione al momento delle Primarie 2005? in tal caso la base elettorale dell’Unione e quella del PD si avvicinano di 1,5 milioni di voti e le percentuali dei votanti, idem, sono più vicine; ma di poco.
La mia premessa è che il tuo ragionamento non fa una piega, e mi ha preso anche alla sprovvista, visto che sono uno di quelli che ne ha parlato, seppure nella cornice umoristica che tento di perseguire sul mio blog.
Poi ho provato a giocare con i numeri ed ho pensato che togliere quei blocchi potesse essere abbastanza coerente perché a quelle primarie non si erano candidati esponenti di quelle aree. Per allargare un po’ il discorso – ma non tanto – mi viene da pensare che se Mastella non si fosse presentato la maggior parte del suo elettorato non credo che avrebbe partecipato.
È ovvio che sono speculazioni del pensiero, cazzeggio da blog (almeno il mio), giusto per fare un po’ di allenamento.
In ogni caso, se si accettasse la sottrazione di 1,5 milioni di elettori i risultati sarebbero comunque simili (l’ho scritto nel precedente commento) e non si può parlare di un crollo dell’elettorato, anche se tutti i ragionamenti sulla spinta di apparati di partito e conseguente partecipazione per me restano ancora validi, soprattutto nell’area campana.