_Zero. La storia di un’idea pericolosa_ (libro)

[copertina] All’università si usava commentare, scherzando tra noi, sulle “mirabolanti proprietà dell’insieme vuoto”. Lo zero non è l’insieme vuoto, però qualcosa in comune ce l’ha: sembra che non valga nulla, ma senza di lui è davvero difficile lavorare. Questo bel libro (Charles Seife, Zero. La storia di un’idea pericolosa [Zero. The Biography of a Dangerous Idea], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2002 [2000], pag. 257, € 29, ISBN 788833914077, trad. Gabriele Castellari) fa una biografia dello zero, dai timidi tentativi di apparizione nell’antichità, avversati da filosofi ed ecclesiastici, alla sua lenta e progressiva accettazione prima, e (almeno teorico) imbrigliamento poi. Lo zero è in effetti un’idea pericolosa, visto che è l’altra faccia della “medaglia infinito”, e nel testo si vede chiaramente come chi lo maneggiava lo trattasse spesso con falsa disinvoltura. Solo nella parte finale, quando passa allo “zero in fisica”, l’ho trovato un po’ inferiore. Lo stile di scrittura è assolutamente godibile, ben sostenuto dalla traduzione – anche se forse un po’ troppo vernacolare, a dirla tutta. Lode comunque a Gabriele Castellari che nella parte sulla fisica ha avuto il coraggio di inserire una serie di note che probabilmente salveranno la vita a molti lettori.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-27 16:39

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