I miei lettori piemontesi sanno che Specchio dei tempi, la rubrica delle lettere dei lettori de La Stampa, è un’istituzione: tutti i bogianen non possono fare a meno di darle almeno un’occhiata.
Sabato scorso, tra i vari interventi pubblicati, ce n’è stato uno di Fiorenzo Alfieri, che è l’assessore alla Cultura del comune di Torino. Alfieri fa i salti mortali per spiegare che il fatto che quest’anno la quasi trentennale rassegna Settembre Musica si tenga anche a Milano non sia uno scippo dei bauscia, come quasi tutti i torinesi pensano (curiosamente, i milanesi sono altrettanto arrabbiati, perché ritengono un affronto il non avere avuto la loro rassegna musicale…)
Nella foga oratoria, Alfieri scrive però «…il nostro e un solo programma congeniato in modo tale che…». Ora, la e non accentata credo sia un refuso apparso solo nella versione elettronica, ma posso garantire che nella copia stampata “congegnato” era scritto così. Niente male per un assessore alla Cultura, vero?
Ultimo aggiornamento: 2007-08-27 09:59
“E se peana deve essere, allora grazie a Fiorenzo Alfieri, che della cultura di Torino è sempre stato il motorino instancabile, spesso criticato più dagli invidiosi che da coloro che ne avevano cognizione di causa, appena riconfermato nella nuova giunta di Sergio Chiamparino, sindaco superstar e fiore all’occhiello degli amministratori del centrosinistra, amato da due torinesi su tre come sancito dalle urne delle ultime elezioni.” (L’Unità, 7 luglio 2006)
Tra l’altro mi sembra di ricordare che Alfieri, prima di entrare in politica, facesse proprio il maestro elementare…
Inoltre, sulla Stampa di ieri, in cronaca cittadina, c’era un ulteriore editoriale di Alfieri, sempre sullo stesso tema; era grammaticalmente corretto, ma con la profondità stilistica di un ex maestro elementare… (a parte sostenere che i torinesi non devono lamentarsi del trasferimento della Rai o di varie aziende a Milano, ma invece capire le “scelte strategiche” per cui sarebbe stato giusto disfarsi di esse…)