Leggendo sul Corsera le anticipazioni sulla bozza di legge elettorale possibilmente proposta dall’Ulivo (sì, lo so, parlare del sesso degli angeli avrebbe pezze d’appoggio più tangibili), mi ha colpito una frase: «fine delle liste bloccate pur senza il ritorno alle preferenze.»
Può darsi che io sia ancora troppo addormentato, e che la risposta sia banale. Però non riesco proprio a vedere come una lista senza possibilità di preferenze si possa definire “sbloccata”, a meno naturalmente che la lista contenga esattamente 1 (un) nome, e allora si chiama “collegio uninominale”. (occhei, il matematico che è in me mi fa notare che anche una lista che contiene esattamente 0 (zero) nomi rispetta le ipotesi, ma spero non siamo ancora arrivati a quel punto.) Ho provato a immaginare come si possano conciliare quelle due affermazioni; ecco qua i risultati.
– nella scheda elettorale viene aggiunta una didascalia in corpo 18: “QUESTE LISTE NON SONO BLOCCATE”. Vantaggi: la prossima mostra di Magritte farà il pienone. Svantaggi: si rischia un aumento di schede nulle, con gli elettori che mettono la crocetta sulla didascalia e non sui simboli dei partiti.
– viene reso obbligatorio il voto elettronico. Non è possibile indicare nessun nome, però a monitor i candidati vengono mostrati in ordine casuale per evitare il blocco. Vantaggi: Non bisogna più fare il sorteggio delle liste. Svantaggi: tutti quei monitor accesi potrebbero causare blackout.
– la scheda elettorale viene sostituira da una serie di listelli in compensato, tenuti fermi da un frame, stile Gioco del 15. Vantagi: riduzione del numero di liste. Svantaggi: deforestazione selvaggia per costruire le liste, lunghe code ai seggi.
– la lista è uno specchietto per le allodole: gli eletti sono già decisi a priori. Vantaggi: è un sistema collaudato. Svantaggi: mi dicono non essercene…
Ultimo aggiornamento: 2007-07-05 10:11
Secondo me hanno deciso di passare al sorteggio.
Credo che con il termine “preferenza” si intenda *solo* quella espressa dell’elettore e *solo* in senso positivo.
Con queste due condizioni è un pezzo che non ci sono le “preferenze”. Che credo la maggioranza degli elettori manderebbe volentieri i bubbi imposti nella lista in luoghi diversi dal parlamento… anche limitando gli inviti ad andare in altri luoghi solo alla propria “area” politica.
Chissà che nella confusione generale la cosa finisca con le liste decise direttamente dalla casa regnante, come ora, MA con il voto negativo offerto agli elettori… Matematicamente (e statisticamente) non sarebbe più divertente che calcolare il peso dei brogli baloccandosi con le bianche & nulle?