Ad onor del vero, la pista pseudociclabile di cui ho parlato la settimana scorsa oggi si riesce a vedere. In questi giorni hanno infatti disegnato delle strisce bianche ai lati, e dipinto per terra delle sagome di bicicletta e delle strisce pedonali che la attraversano. Diciamo che la scusa “non me ne ero accorto” diventerà un po’ più difficile da sostenere, anche se non credo che la cosa toccherà le coscienze di qualcuno in più.
Giusto per fare un esempio, oggi a pranzo c’era un’auto parcheggiata tranquillamente sulla pista ciclabile, il che non è nemmeno una cosa così facile vista l’altezza del marciapiede. Per i curiosi, la targa è CJ493GT e la macchina metteva in bella vista un contrassegno invalidi. Purtroppo non avevo tempo da perdere: mi sarebbe piaciuto stare a vedere quanto invalidi fossero coloro che ci sarebbero saliti. L’auto infatti non aveva modifiche ai comandi: la cosa è assolutamente normale perché può essere di un accompagnatore, ma naturalmente in questo caso le esenzioni del contrassegno valgono solamente quando l’accompagnatore per l’appunto accompagna, e ho come il sospetto che quello non fosse il caso.
Ultimo aggiornamento: 2007-06-18 13:44
Da quello che ne so io, il contrassegno invalidi viene attribuito anche a chi è gravemente cardiopatico (ad es. infartuati).
La storia del contrassegno invalidi lascia molto perplesso anche me. Di recente poi lo noto solo su auto enormi e lussuose. La statistica non ci aiuta: o gli invalidi ricevono ottime pensioni (!), oppure chi ha soldi ha modo di procurarsi più facilmente il tagliando.
Da automobilista se la pista ciclabile è sulla strada ho imparato a considerarla come parcheggio “cinque minuti” o come zona “carico e scarico” per furgoncini o come inutile asfalto sottratto alle auto o ai pedoni ;)
Nel paesino dove compriamo i farmaci per mia suocera la pista ciclabile è abitualmente usata dagli automobilisti per lasciare la macchina di traverso e andare, appunto, in farmacia. Un’altra, sempre nello paesino, è stata delimitata con dei paletti per impedire il parcheggio (e gli investimenti) epperò basta un attimino di distrazione che le signore anziane beccano i paletti col manubrio (la pista è strettina) e cadono malamente.
Da pedone, dato che solitamente dalle mie parti le ciclabili sono sui marciapiedi, ci cammino dentro quelle poche volte che mi capita di passare in quelle vie (ché i ciclisti mica sono così storditi da usarle veramente tanto sono malfatte :D)
Le piste ciclabili dalle mie parti, per quel che ho potuto vedere finora e quindi non vorrei generalizzare, sono un po’ come le rotonde alla francese: spessissimo hanno il difetto di essere realizzate “all’italiana”.