La Camera ha approvato il terzo decreto Bersani sulle liberalizzazioni. In attesa del voto del Senato, si può vedere come l’elefante abbia partorito un topolino, e anche rachitico. L’esempio quintessenziale è che il PRA resterà in vita, data la sua enorme utilità nell’operare in regime di concorrenza con la Motorizzazione Civile. Al momento resiste la norma che permetterebbe ai supermercati che stipendiano un farmacista di vendere i medicinali in fascia C (quelli che tanto si pagano tutti), ma la Turco ha già detto ai proprietari di farmacie di non preoccuparsi, che tanto in Senato la norma verrà stralciata.
Tra quanto rimasto nella conversione del decreto, non si trova nemmeno la norma che permetteva di fare uno sconto superiore al 20% per l’acquisto di libri anche entro i due anni dalla loro pubblicazione. La cosa strana è che il governo era d’accordo sulla norma, ma è andato sotto per un emendamento dell’opposizione (ma come? a destra non sono liberisti?). Ma a dire il vero anch’io non apprezzavo questo tipo di politica di sconti. Perché parliamoci chiaro: chi avrebbe potuto fare sconti maggiori sarebbero stati gli ipermercati, che hanno un potere d’acquisto maggiore e possono permettersi di non guadagnare più di tanto su quello che per loro è un business secondario. Però in questo modo i titoli a prezzo scontato sarebbero stati i soliti noti: qualche bestseller e la peggio robaccia commerciale. E intanto i librai sarebbero stati ancora più strozzati. E le librerie online, qualcuno mi dirà? se vogliono dimostrare di essere convenienti potrebbero anche tagliare i costi di spedizione :-)
Ultimo aggiornamento: 2007-06-13 13:46
Avevo letto anch’io: la faccenda del PRA e’ scandalosa, speravo ed aspettavo che ALMENO Bersani ci riuscisse e invece. A questo punto sopravviene la rassegnazione.
Intanto mi e’ arrivata un’altra multa dal nuovo proprietario della mia precedente Golf, che’ ovviamente al fantastico PRA risulta ancora mia dopo 5 mesi dal passaggio. :-(