Non so se ve ne siete mai accorti (probabilmente no… magari avete sempre cercato di evitarla, la matematica), ma molti termini matematici sono parole di uso comune, ovviamente con tutt’altro significato. Magari non sapete che la “colpa” di questo stato di cose è nientemeno che di Galileo Galilei, che dovendo creare da zero il linguaggio scientifico scelse di fare così. È buffo notare però che in questi ultimi tempi il fenomeno a volte si è invertito, e termini matematici sono usati nel linguaggio comune… ovviamente in maniera completamente diversa. Ho pensato così di iniziare una doppia raccolta, che lascerò su Wikispaces e rimpolperò di quando in quando. Però, visto che avevo un post doppione da emendare :-), per il momento vi cuccate la prima voce (che è l’unico presente al momento… quindi è inutile che clicchiate sul link che ho lasciato qui sopra!)
Teorema: la parola ha in matematica un significato ben preciso: è un’affermazione che può essere rigorosamente dimostrata a partire da altre affermazioni. Occhei, è vero che non è mai facile capire quando si ha un teorema e quando un lemma o un corollario, ma accontentiamoci, e notiamo che l’etimologia è dal verbo greco the?ré?, “io osservo”. Ultimamente però i politici, soprattutto quando vengono inquisiti, hanno iniziato a parlare di teorema più o meno nel significato di “congiura contro di me, ovviamente senza alcuna prova ma solamente perché ce l’hanno con me”. Come vedete, il senso è esattamente l’opposto di quello matematico: se il “teorema” di cui parlano avesse il significato matematico, i tipi sarebbero ipso facto condannabili! Mi domando se la colpa di questo slittamento di significato sia dell’omonimo brano di Marco Ferradini…
Ultimo aggiornamento: 2007-05-03 13:00
Fai molto bene a scrivere questo tipo di cose: come diceva Beppe Grillo anni fa, “cambi le parole, cambi i significati… manipoli l’opinione e la gente”.
Come hai notato anche tu, negli ultimi anni è stata fatta molta opera di revisionismo e riscrittura.
Opinione mia: un “tecnico”, anche uno disonesto, capisce il valore dell’informazione in termini di “bit” (parole) e cerca di cambiare le _condizioni_ per il verificarsi degli eventi, ovviamente a proprio vantaggio.
Un “politico” tenta invece di cambiare il _significato delle parole_, nella speranza di confondere la gente (quando cambi i “mattoni” su cui costruisci i concetti…) e di introdurre distorsioni a proprio vantaggio.
E’ sicuramente più facile “lavorare” così… anche se la qualità del panorama poi cambia: ritengo che questo genere di cose, alla lunga, si riveli un boomerang.
Se cambi i significati indebolisci il valore della parola, ne diminuisci la fiducia: alla fine “mal comune mezzo gaudio” non va a vantaggio nemmeno di chi genera la distorsione.
Da quanto ricordo, uno dei primi ad usare “teorema” fu il buon giudice Antonio Di Pietro che, come suo solito, CI IMPARA l’italiano…
Ricordo che al liceo, per gioco, sostenevamo che l’etimologia corretta fosse:
theos (dio) + rema-rematos (parola)
a causa di una professoressa di matematica molto autoritaria che non ammetteva dubbi o domande :)
“Galileo ha creato da zero il linguaggio scientifico.” Davvero?
“per il momento vi cuccate il primo lemma” ;-)
(messaggio dal correttore di bozze: leva il punto dopo lemma, o metti una maiuscola a che).
Marco Ferradini: uh, come eravamo giovani… immagino schiere di lettori nati-molto-dopo rivolgersi perplessi a gugol in proposito.
In italiano, sicuramente sì. Dante fu un enciclopedista, ma non così scientifico.
Ma che Di Pietro e Di Pietro, che non c’entra nulla; l’utilizzo giudiziario per “teoria campata in aria” risale al “teorema” del giudice Pietro Calogero che condusse agli arresti del 7 aprile 1979, motivati da una deduzione condotta piú o meno secondo logica (in totale assenza di prove o indizi), ma basata su false premesse.
Attenzione! come un qualunque matematico dovrebbe sapere, da una premessa falsa si può ottenere un qualunque risultato. Quindi, in un siffatto sistema, tutte le affermazioni risultano “teoremi”. :-)
Laonde per cui avevo usato le virgolette.
parole matematiche: tangente
non ci crederete, ma la tangente di cui si parla in matematica è la stessa tanto amata dai politici!