Credo che tutti i miei lettori abbiano sentito parlare del periodo di iperinflazione nella Germania di Weimar, subito dopo la prima guerra mondiale. Mi è però capitato stamattina di trovare questo articolo che mostra come in Jugoslavia, nei quattro mesi scarsi tra il 1. ottobre 1993 e il 24 gennaio 1994 (le date nell’articolo non tornano, ma qua c’è un resoconto meno romanzato), l’inflazione fu del 5.000.000.000.000.000%. Vennero fatte tre conversioni di valuta: a ottobre 1993 venne emesso il nuovo dinaro corrispondente a un milione di vecchi dinari, a capodanno 1994 il “nuovo nuovo dinaro” (New 1994 Dinar) corrispondente a un miliardo di nuovi dinari, e il 24 gennaio il “superdinaro” (Noviy Dinar), che per un po’ di tempo circolò in parallelo, con un valore tra i 10 e i 13 milioni di dinari di capodanno 1994.
Detto tutto questo, il mio personale problema è che non ricordavo nulla di tutto questo. Le mie memorie dell’epoca erano che la moneta utilizzata in pratica era il marco tedesco, e che c’era stata al massimo una conversione del dinaro. La mia curiosità, che giro ai miei lettori dai trent’anni in su, è questa: sono io che ho cancellato tutto dalla mia memoria, o in effetti c’è stato un silenzio al riguardo?
Ultimo aggiornamento: 2007-02-14 12:18
L’iperinflazione yugoslava c’è stata, sebbene non mi sembra di tale portata.
Comunque il problema era virtuale perché oramai la sfiducia in quella moneta era tale che gli yugoslavi avevano iniziato a utilizzare il Marco Tedesco dal 1993. Anzi, se non ricordo male gli effetti di quella iperinflazione erano dovuti al crollo del cambio fra Dinaro e Marco, perché quest’ultimo era parecchio richiesto, e non da un’eccessiva emissione di moneta come nel più celebre caso di Weimer.
Per questi motivi credo non sia passata alla storia. Me la ricordo perché ho avuto in mano una banconota da 100 milione di Dinari del 1993. ;)
Ero in Jugoslavia in quel periodo (Serbia e Montenegro) ed ho ancora da qualche parte per ricordo una banconota da migliaia di miliardi di dinari.
Mentre l’economia reale (con cui comprare benzina per strada) era nera e in marchi tedeschi, quella ufficiale era in dinari: pane caffé stipendi pensioni libri biglietti del bus.
Chi aveva dei marchi ne cambiava un piccolo importo ogni giorno al nero, facendo attenzione perché il cambio saliva di ora in ora. Chi aveva un conto in valuta, pagava con assegno, perché nel tempo tra emissione e incasso dei dinari l’inflazione avrebbe quasi azzerato la spesa. Chi aveva una pensione (da insegnante, per esempio), spesso frugava nella spazzatura alla ricerca di cibo e piccoli oggetti da riciclare.
L’intera economia del dinaro era tenuta in piedi artificialmente a costo del mercato nero, per evitare il crollo totale delle strutture statali e sociali che restavano.
Di questo fatto non credo si parlò mai in Italia.
Io ricordo solo una conversione da 1.000.000 a 1, nulla del resto.
Ricordo più o meno che la valuta utilizzata era divenuta il marco, ma nulla riguardo al tasso di inflazione in quel periodo. Allora leggevo ancora regolarmente i quotidiani e non mi pare che si parlasse molto dell’inflazione yugoslava. Più dei problemi etnico/militari.
Nemmeno io ne ricordo nulla
ipazia