Più cognomi per tutti

A quanto pare, la legge sui cognomi che sta faticosamente compiendo il suo iter – al momento è alla Commissione Giustizia del Senato, non chiedetemi la logica di assegnazione: forse perché è una modifica al codice civile? – sta avendo un effetto collaterale piuttosto strano: la gente sta imparando l’operazione matematica di elevamento a potenza. Leggo per ogni dove battutacce sul fatto che dopo cinque generazioni il povero neonato si troverà trentadue cognomi, e mi chiedo se sono delle battute oppure la gente ci crede davvero, senza pensare a cosa succede nei paesi di lingua spagnola che il doppio cognome ce l’hanno da mo’ oppure pensando che il nostro legislatore sia così imbecille da non pensare all’esplosione esponenziale dei cognomi… (no, così imbecille non lo è. Viene espressamente specificato che si potrà passare solo uno dei cognomi dei genitori ai figlio). Ma non è di questo che volevo parlare.
La notizia interessante è quella della Rosi Bindi che sbatte la porta (metaforicamente) perché non è passato un suo emendamento che imponeva di dare ai figli il doppio cognome, in ordine qualunque. La Bindi ha affermato che «Con questa soluzione infatti la parte più debole, quasi sempre la donna, continuerà a subire scelte altrui»: ma il vero risultato che sarebbe capitato, così ad occhio, sarebbe stato che nel caso uno dei genitori non avesse riconosciuto il figlio questi si ritroverebbe necessariamente con un solo cognome o al più con i due cognomi dell’unico genitore, e quindi sarebbe immediatamente riconoscibile come “figlio di NN”. Sono dispiaciuto di questa caduta di stile della ministra.

Ultimo aggiornamento: 2007-01-19 17:05

5 pensieri su “Più cognomi per tutti

  1. Sky

    Ho spesso “argomentato”, fra me e me, sull'”ingiustizia” insita nel tramandare unicamente il cognome del padre.
    Mi ero anche immaginato dei modi “naturali” di risolvere la cosa. Ad es. “se nasce femmina si chiamerà $nome $cognome_madre $cognome_padre, se nasce maschio $nome $cognome_padre $cognome_madre ed i figli dei figli ereditano il ramo che ne discende” (che, oltre a tutto, è anche un pelo più deterministico del criterio scelto dal legislatore… anche se sicuramente più confusionario ;-)).
    Mi sono sempre risposto, però, che “per tradizione” (e magari anche “per semplicità”) si continuava con il sistema attuale: in fondo “un cognome è un cognome” (magari, in un sistema più snello e funzionale, darei la possibilità di cambiare nome… o gestirsi un alias ;-)).
    Sono quindi rimasto piuttosto sorpreso quando ho letto la notizia: allora non erano solo miei vaneggiamenti. :-D
    Magari ho anche la speranza, un giorno, di vedere una legge che porta l’Europa ad una Lingua Europea unica. ;-)
    (e scusa l’OT ;-))
    P.S.
    Il sistema “lossy” è l’unico in grado di evitare la moltiplicazione dei pani e dei… *EHM*… dei cognomi, dicevo. :-D
    Si “perde” il cognome “meno significativo” ma, per una volta, non sarà per forza quello da parte di madre.

  2. .mau.

    @sky: il ddl di per sé è prescrittivo, nel senso che i fratelli degli stessi genitori devono avere gli stessi cognomi nello stesso ordine (beh, se i genitori non sono sposati mi sa tanto che basta che la prole venga riconosciuta prima da uno e poi dall’altro per fregare la legge).
    @alice: a parte che io non ho l’esclamativo finale, si vede che entrambi abbiamo lo stesso idolo da cui copiare le citazioni :-P

  3. Sergio

    Gli spagnoli, per i figli “illeggittimi” danno il cognome della madre e quello della nonna materna, così non se ne accorge nessuno.. o almeno così sapevo..

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