Pirandello e l’orizzonte degli eventi

Leggo da Mantellini che zitti zitti quei benemeritoni della SIAE hanno prolungato (leggete in fretta, che questi link non sono permanenti) il copyright sulle opere di Pirandello di sei anni e otto mesi. Perché proprio sei anni e otto mesi? Non perché in decimale si parla di 6.66 anni :-), ma perché questa è stata la durata della seconda guerra mondiale. In realtà con il trattato di pace del 1947 furono i paesi vincitori della guerra che decisero di prolungarsi i diritti, per rimunerare gli autori che si videro comprare meno copie delle loro opere perché la gente acquistava i buoni di guerra. Ma noi la guerra non l’avevamo persa? O forse siamo stati cobelligeranti? No, non è mica così semplice. Ben nascosto sul sito SIAE, e datata 27 dicembre 2006 (giusto in tempo…) c’è la spiegazione. Infatti «il cosiddetto accordo Trips stipulato, nel 1994, dalla maggior parte dei Paesi del mondo, ha eliminato ogni discriminazione tra Paesi vincitori e Paesi che hanno perduto la guerra». Che fortuna.
Naturalmente il fatto che i diritti di Pirandello siano detenuti da Mondadori, quindi dal principale editore italiano, è sicuramente casuale. Il bello – si fa per dire – è che già una volta, nel 1995, la durata della tutela del diritto d’autore era stata prorogata da 50 a 70 anni, e già allora si diceva che era stato fatto tutto per Pirandello: solo che quella volta non erano stati sufficientemente rapidi, e per qualche anno chiunque poté pubblicarne le opere. Stavolta sono stati un po’ più accorti, ma cosa succederà a settembre 2012? Si sposterà ancora un po’ più in là? Sembra davvero di trovarci di fronte a un’applicazione pratica della teoria della relatività: l’orizzonte degli eventi, vale a dire il punto più lontano che si può vedere per colpa della velocità finita della luce.

Ultimo aggiornamento: 2007-01-11 17:44

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