Archivi annuali: 2006

google spreadsheets

L’ultima beta di Google non è null’altro che Excel messo in rete. Con grande fantasia il prodotto si chiama Google Spreadsheets, ed è disponibile in “beta limitata”, il che vuol dire che ti dicono che non puoi accederci ma ti daranno loro l’invito quando avranno la possibilità. Posso però dire che ho fatto la richiesta ieri sera, e stanotte mi è arrivato l’invito, il che mi sa tanto significhi che è praticamente aperto a tutti.
Tenendo presente che io non ho mai capito esattamente come funzioni uno spreadsheet già dai tempi di VisiCalc, posso dare delle impressioni molto frammentarie. È lento, e in questo caso AJAX non aiuta molto; non ho capito come si possano dimensionare manualmente le caselle; non permette macro (il che è naturalmente un vantaggio), e soprattutto i fogli elettronici possono essere editati contemporaneamente da più persone, con una finestrella di talk dove ci si possono scambiare informazioni. Ecco, forse la vera novità è questo sistema di collaborazione, che permette di vedere davvero in pratica i sistemi di cui si parla tanto in questi ultimi anni. Mi chiedo se Google abbia già pensato di licenziare le tecnologie utilizzate in modo che un gruppo di lavoro possa avere il suo serverino locale per la gestione collaborativa dei documenti: la mia casella di email ringrazierebbe molto :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-06-07 17:25

arbiter elegantiarum

Chi mi conosce sa che (molto eufemisticamente) non metto molta cura nella scelta dei vestiti. Il mio algoritmo usuale per scegliere cosa indossare è “prendo il vestito in cima”, facendo attenzione a riporre la roba stirata in fondo alla pila in modo da avere un sistema FIFO. Da alcuni anni c’è però Anna che al mattino fa il “controllo qualità” e mi costringe spesso a cambiare maglietta o scarpe, affermando che l’accostamento da me scelto è un pugno nell’occhio.
Il guaio è che la cosa ha preso piede: così in questi giorni in cui Anna non c’è sono le mie colleghe a verificare il mio abbigliamento del giorno ed esprimere il loro giudizio critico. Ieri avevo un paio di pantaloni rossi slavati e una polo rosa, e mi è stato detto che non andava bene, e avrei dovuto indossare una maglietta verde per fare pendant con le scarpe; oggi ho doverosamente ottemperato agli ordini ricevuti. Quanta fatica.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-07 14:34

cercasi programma di grafica

Come mi capita ogni tanto, sfrutto per atti molto privati il mio blog.
Cerco un programma di grafica che abbia queste caratteristiche:
– giri sotto windows
– sia freeware
– faccia poche cose (ergo, GIMP è completamente fuori target, non ho voglia di mettermi a studiarci su per una vita)
Per darvi un’idea, ho provato C.a.R. e Dia che non sono male (a parte lo startup time) però sono rispettivamente utili per costruzioni geometriche e diagrammi, e non mi permettono di fare facilmente quello che voglio (chessò, disegnini di un triangolo fatto di fiammiferi, oppure tante palle in una certa posizione relativa)
Consigli?

Ultimo aggiornamento: 2006-06-06 22:49

giugno?

Stamattina sono uscito di casa piuttosto tardi, erano quasi le nove. Dopo cinquecento metri ho meditato se valeva la pena di fare dietrofront e prendermi il giacchetto, perché pedalare in polo a maniche corte era una tragedia col vento freddo (ovviamente contro) che mi sferzava. Poi la pigrizia (e la voglia di non arrivare troppo in ritardo) mi ha fatto lasciar perdere.
Oggi sono uscito alle 17:45, col sole, e si stava bene: giusto un po’ di umidità, ma non certo caldo. Poi avevo un incontro, e mentre eravamo a parlare mi sono sentito lampi e tuoni che non finivano più. Per fortuna quando abbiamo finito era smesso tutto, e quindi mi sono limitato a cercare di evitare le pozzanghere peggiori e a rabbrividire dal freddo, oltre che maledire l’idea di avere innaffiato le piante stamattina. Infine cinque minuti dopo che sono arrivato a casa si è rimesso a piovere, e quindi devo anche considerarmi fortunato.
Giugno? dev’essere.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-06 21:55

06.06.06

Ci hanno perfino fatto un film su, anzi un remake. Mi chiedo quanto ci abbiano dovuto pensare su, soprattutto considerando che avevano una data di uscita prefissata :-)
Ad ogni modo, preferivo la data “tutta uguale dell’anno scorso, per motivi che dovrebbero essere chiari a parecchi di voi. E nemmeno quest’anno mi sono svegliato per vedere le 06:06:06 sull’orologio digitale; per la precisione ero sveglio in un intorno di quell’ora, ma comprendo perfettamente che il mio neurone aveva dei problemi a mettersi in moto e permettermi di rendermi conto dell’occasione.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-06 10:49

<em>Il sogno di Merlino</em>

[copertina]
La saga del ciclo arturiano rivisitato da Jack Whyte arriva al quarto volume (Jack Whyte, Il sogno di Merlino [The Saxon Shore], Piemme Pocket 2002 [1998], pag. 384, € 9.20, ISBN 880484658, trad. Susanna Bini), e si direbbe riprendere vigore dopo un appannamento nel libro precedente. Caio Merlino Britannico se ne va in Ibernia (la verde Irlanda) a recuperare il neonato Artù che era rimasto in ostaggio, e tra le altre persone incontra una certa Shelagh che così a prima vista potrebbe anche essere la Morgana conosciuta da noi tutti. La storia scorre tranquillamente. Ripensando all’inizio della saga, si nota come il passaggio dalla Britannia come provincia dell’Impero Romano alla terra dove varie popolazioni vivono e si battono è ormai terminato, e la via è pronta per arrivare al ciclo arturiano.
L’unico appunto che mi sentirei di fare al libro è che l’ultima parte sembra molto tirata via, come se Whyte volesse saltare gli anni dell’infanzia di Artù ma dovesse comunque parlarne; il testo diventa asciuttissimo, perdendo tutte le descrizioni dei luoghi che fanno parte del fascino del libro. Non saprei dire se questo è capitato per necessità di pubblicazione, improbabile visto che la dimensione del libro è comunque minore di quella degli altri della serie, o per chissà quale ragione.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-05 17:20

…per non parlar del cane

Ho lasciato City per ultimo, perché le sue pagine “il fantastico mondo di QuIrk” oggi meritano eccome. Iniziamo dalla Catalogna, dove un giudice (in secondo grado!) ha sentenziato che un coniuge divorziato non può portare a suo piacere in giro… il cane. Infatti questo implicherebbe «un rapporto di fiducia tra il visitatore e l’attuale padrone che non è usuale tra ex coniugi», ma soprattutto «le visite dell’ex marito al cane creerebbero anche rischi per l’animale come quelli derivati da contatti con altri cani», il che mi fa pensare che quel povero golden retriever sia in isolamento. Dalle nostre parti, invece, il bergamasco comune di Berbenno (che non so assolutamente dove sia, mia ignoranza) ha stabilito che gli abitanti non possano tenere più di due cani, quattro gatti o quattro furetti. Non so perché i furetti debbano essere così importanti nell’economia berbennese, e devo aggiungere che il sito del comune non riporta traccia di tale delibera.
Termino la parte dedicata agli animali annotando che in India una trentenne si è unita in matrimonio con rito indù a un cobra. Non si conosce il commento di Cicciolina, un’esperta del ramo, alla notizia; in compenso viene anche detto che alla cerimonia hanno partecipato ben duemila invitati. Bella festicciola, non c’è che dire.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-05 10:46

Dio ti vede, il parroco pure

Lasciamo perdere lo scandalo del calcio. I tre quotidiani gratuiti sono concordi nel rendere noto al colto e all’inclita che il parroco diSan Martino a Cinisello Balsamo ha messo un cartello sulla porta della chiesa col testo “Dio conosce ogni cosa di te senza che tu glielo ricordi: non mostrare l’ombelico in chiesa la domenica”. Nulla di diverso da quanto si trova entrando in una delle tante chiese visitate dai turisti: ci si chiede se è l’accostamento con Cinisello – che per quante buone cose gli si possa dire non è esattamente un polo di attrazione turistica – che rende la cosa degna di tanta “copertura”.
Passando alle notizie in esclusiva, si fa per dire, Metro rivisita il bolkensteiniano “idraulico polacco” svelando una terribile verità. Dopo gli accordi bilaterali del 2004, infatti, la Svizzera sembrerebbe invasa da idraulici… italiani. Cihiunque conosca le loro tariffe si chiederà indubbiamente quanto mai possa chiedere il suo omologo elvetico per avere fatto partire la caccia al nostro compatriota: ma la realtà è molto più prosaica, e si parla in genere di artigiani, e di seimila notifiche di lavoro in un anno, il che non mi pare troppo. Leggo ci cimunica invece che questa settimana in piazza Duomo i milanesi troveranno nientemeno che un esperto dell’Istituto di Entomologia della Statale, “che dispenserà consigli e raccoglierà le segnalazioni”. Peccato che il direttore dell’Istituto, professor Suss, stia già lamentandosi che questo è un lavoro da fasi sul lungo periodo, e di non aspettarsi quindi nulla per quest’anno. Allegria.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-05 10:33