Questa è la copia dell’email che ho inviato alla Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor (che, per chi non fosse milanese, è un ospedale cattolico).
Cara Fondazione Centro San Raffaele,
la scorsa settimana mi è arrivata una Vostra lettera in cui, con dovizia di particolari e persino i promemoria da staccare e distribuire ad amici e parenti, mi invitavate a devolverVi il 5 per mille delle mie tasse.
Ora, c’è un bellissimo decreto legislativo 196/2003, insomma la vecchia legge sulla privacy, che indica tutti i miei diritti, e che sarebbe dovuto essere inserito nella Vostra lettera: purtroppo a quanto pare Ve ne siete dimenticati. Ma tanto io me lo ricordo, non c’è problema. Quindi dovrei essere qui a chiederVi come diavolo fate a sapere il mio indirizzo: invece no, perché lo so perfettamente.
Dovete sapere che io ho una strana abitudine: tutte le volte che compilo un modulo, scrivo in maniera leggermente sbagliata, e sempre diversa, il mio indirizzo. In questo modo è facilissimo scoprire la fonte dello spam: tra l’altro, è questo il motivo per cui la Vostra lettera del 10 aprile mi è arrivata solo a inizio giugno, nel caso Ve lo foste chiesto.
Bene, l’indirizzo con cui mi è arrivata la Vostra lettera è quello che ho usato qualche mese fa, quando attraverso il sito dell’Istituto San Raffaele ho fatto una prenotazione per un esame diagnostico. Io verifico sempre di dare il consenso al trattamento dei miei dati personali solo per l’operazione che sto facendo, e non per invio di qualsivoglia materiale pubblicitario: questo significa che Voi avete utilizzato dei dati sensibili senza nessun problema. Spero che non pensiate che io potrei essere interessato a finanziarVi.
P.S.: Inutile dire che l’indirizzo da cui sto scrivendo, anche se esiste, non è quello mio usuale ma una semplice “trappola per spam”.
Ultimo aggiornamento: 2006-06-21 13:54