Mario Scaramella afferma di avere in corpo una dose di plutonio cinque volte superiore a quella mortale, eppure non ha sintomi. Direi che siamo a un punto di svolta nella medicina nucleare: potremo finalmente tirare fuori dagli anticorpi di Scaramella una cura per guarire chi è stato esposto a radiazioni. Credo che Paolo Guzzanti stia già per brevettare qualcosa di simile, visto che ha detto che se il suo collaboratore passerà i prossimi tre mesi, avrà comunque bisogno del tipo di cure “necessarie a un malato di cancro che dovrà sottoporsi a chemioterapie per tutta la vita”. Qualche medico mi spiegherebbe la logica di tutto ciò? Ero convinto che il polonio avvelenasse le cellule, e non vedo l’utilità di una chemio dopo tutto quello che avrebbe già in corpo.
Ultimo aggiornamento: 2006-12-04 11:13
scaramella non è mai stato credibile. A cominciare dal fatto che fosse un “magistrato in pensione” ad appena 36 anni. 36 anni mica di contributi, ma di età! E non lo è neppure adesso, quando minaccia di fare nomi e cognomi con la scusa che sarebbe avvelenato. Evidentemente una minaccia a chi sa lui.
mi fa una tristezza… non abbiamo neanche i faccendieri seri in Italia.
Per quanto ne so il polonio non è propriamente tossico. In realtà si tratta solo di un’ottima fonte di raggi alfa.
Come il plutonio, fa il grosso del danno solo se ingerito (ok, il plutonio fa male anche se fa il botto).
Per qul che può contare, il giornale radio delle 6.30 (Radio Due) ha detto che Scaramella ha in corpo una dose cinque volte superiore a quella “normale” (non “mortale”, insomma).
Se poi mi chiedi quale cappero sia la dose “normale” di Plutonio, ah, beh, allora mi ritiro in buon ordine…
sarà stato frainteso anche lui? (non che io creda esista una dose normale di polonio nel nostro corpo, ma questa è un’altra storia)
Da ex-chimico:
> Ero convinto che il polonio avvelenasse le cellule, e non vedo l’utilità di una chemio dopo tutto quello che averbbe già in corpo
Detta così è una frase generica, ma “giusta”, dipende cosa intendi per avvelenare.
Tecnicamente il Polonio (e diverse altre cose) emette raggi alfa, per la cronaca, un nucleo di elio.
Questa radiazione ha un livello di penetrazione bassisimo, basta un foglio di stagnola per bloccarla.
Ingerito però, a diretto contatto con i tessuti, l’effetto è devastante. Il DNA e l’RNA vengono spezzati, e la replicazione cellulare non funziona o funziona creando cellule cancerose.
Ecco perché la chemio.
Il fatto che si dica “5 volte la dose xxxxx” è legato al fatto che nessuno realmente conosce la dose mortale. Sono stime. Scaramella è un test vivente.
Peraltro, il suddetto nulla c’entra, dato che tale notizia è stata data dall’ospedale o chi per esso.
Può essere falsa o manipolata, ma lui dubito c’entri ;).
Sulla chemio “per tutta la vita”, continuo a pensare che Guzzanti si sia confuso con le cure ad esempio per la tiroide, a meno che non mi dimostriate che esiste gente che ha il cancro e che si fa chemio continuativa. (ricordo tra l’altro che mio padre di cancro c’è morto).
Sulla dose “cinque volte superiore a quella mortale”, l’articolo che ho citato afferma che la frase è stata pronunciata da Scaramella stesso, e che l’ospedale afferma che i test sono “normali”. Posso anche immaginare che Rep. abbia usato uno dei suoi soliti virgolettati: però sono andato a leggere il Giornale, dove trovo scritto
È Mario Scaramella dall’ospedale di Londra che dice: «Presidente sono Mario. Ecco le ultime: mi hanno escluso un imminente pericolo di vita nel senso che per ora sto bene, cosa che mi ha fatto molto piacere, ma mi hanno anche detto che la dose che ho ingerito è sei volte la dose mortale.»
Quindi la notizia non è stata data dall’ospedale (e non venirmi a dire che l’ospedale l’ha data a Scaramella: per me, “notizia dall’ospedale” è un bollettino medico ufficiale).
Se la dose normale di Polonio è 0, cinque volte la dose normale è ancora 0. L’espressione usata dai giornalisti è solo un modo più elegante per dire che non ha polonio in corpo. Un po’ come i poeti ellennistici.
A parte tutto, io non ho ancora capito perchè il russo e l’italiano (?) siano stati vittime di un tentativo di avvelenamento così costoso (in termini di materia prima) e pericoloso (per chi lo fa). Ma non era più semplice fargli bere un caffe “alla Sindona”?
>Il fatto che si dica “5 volte la dose xxxxx” è legato al fatto che nessuno realmente conosce la dose mortale. Sono stime. Scaramella è un test vivente.
Insomma, qua finisce che gli daranno pure un premio per il suo contributo nell’avanzamento della medicina nucleare? :-)
Finalmente ho trovato un poco di chiarezza, non c’è un giornale che riporti le cose giuste, che tristezza. Da qui L’equivoco.
Dal link http://www.uclh.nhs.uk/News/2006/UCLH+Statement+on+Mario+Scaramella.htm
che è quello dell’ospedale:
01 December 2006
Updated December 4 2006, 2pm
UCLH STATEMENT ON MARIO SCARAMELLA
Mario Scaramella remains well in University College Hospital where he is under observation and continues to show no symptoms of radiation poisoning.
Tests are ongoing to establish what level of polonium-210 is in Mr Scaramellas body. There is no evidence to suggest that this is five times the lethal dose as has been reported by some media.
Percui, una bufala….e che schifo anche il Corsera!!!!!! Una vergogna!!!
Perché una bufala, scusa? tutti i giornali hanno detto “Scaramella ha affermato di avere in corpo cinque/sei volte la dose letale”.
Basta saperli leggere :-)