Nella prefazione – scritta quarant’anni dopo… – di questo libro (P.G. Wodehouse, La conquista di Londra [Bill the Conqueror], Guanda – Narratori della Fenice 2006 [1924], pag. 309, € 16.50, ISBN 88-8246-471-7, trad. Luigi Brioschi) Wodehouse spiega come per scriverlo si sia limitato a riciclare una sua trama per una commedia teatrale inglese… aggiungendoci altre sedici sottotrame. Non mi sono messo a contarle tutte, ma posso assicurarvi che ce ne sono tante, molto più che in una sit-com tipica. Ma tutto il libro è un pirotecnico esempio di commedia degli equivoci, con una sceneggiatura che sembra pronta per un film americano di quelli che in genere riesco anche a vedere al cinema: il tutto naturalmente scritto con l’inimitabile stile ben noto a chi abbia letto le avventure di Jeeves e Psmith. Nessuno va a cercare profondità in P.G. Wodehouse: ci si vuole rilassare e divertire, e anche in questo caso il risultato è raggiunto, anche grazie alla traduzione attenta. Una nota di demerito invece va a Guanda: a parte il costo del libro, non penso sia onesto cambiare il titolo rispetto alla vecchia traduzione, e perdendo tra l’altro il giochetto dietro l’originale “Bill il conquistatore”. Sì, in inglese suonava anche meglio, ma ci saremmo comunque potuti accontentare!
Ultimo aggiornamento: 2006-12-04 15:54
Leggere Wodehouse in traduzione?
[Alza un sopracciglio solo, con aria perplessa alla alla Mr Spock]
Continuiamo, così, facciamoci del male…
[Se ne va, scuotendo la testa]
io notoriamente se sono in libreria compro compulsivamente. Sto aspettando dopo natale per regalarmi qualche pacco di libri rigorosamente in inglese da prendere per posta.