scherza cogl’azzi ma lascia stare i Ratzi

Nei giorni scorsi, partendo da Avvenire ma spargendosi su molti quotidiani, si è potuto leggere dell’anatema lanciato da don Georg Gänswein (“ocavino”?), il segretario di papa Benedetto XVI, contro la satira su papa Ratzinger. “Anatema” non è proprio la parola giusta, visto che i cattivoni non sono stati scomunicati latae sententiae, ma tant’è. Fossi cattivo, potrei pensare che il vero motivo dell’ira del segretario è la satira che Fiorello fa su di lui, ma facciamo finta di no.
Da quanto ho capito, il problema è l’imitazione che Maurizio Crozza fa del papa. Come al solito io non ho visto nulla, e ho letto solamente un paio di battute al riguardo. Una, “il papa sta fumando tre pacchetti di sigarette al giorno per prepararsi al viaggio in Turchia”, non mi fa per nulla ridere. L’altra, una scenetta con Ratzinger che scommette 100 euro coi cardinali che riuscirà a fare un Angelus senza dire nulla, e dopo averla vinta pretende il pagamento della somma pattuita, mi ha fatto sorridere come idea, anche se non so come sia stata rappresentata. Ma una volta detto questo, non mi pare proprio ci sia nulla di così grave. Manco si sta scherzando sulla religione cattolica, ma su una persona, ancorché sia il papa. E rilassarsi un po’?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-16 11:20

7 pensieri su “scherza cogl’azzi ma lascia stare i Ratzi

  1. Professore

    Quella che faceva Fiorello su padre Georg era divertente. Un po’ triste quando cantavano le canzoni di chiesa per “espiare”, in effetti.

  2. Marco

    Secondo me non si tratta nemmeno di satira, ma di una bonaria parodia, talvolta un po’ scontata. Infatti la battuta di Fiorello su Goerg (“specchio specchio del sacrestano che è il più bello del Vaticano?”), sarebbe andata bene anche per Rutelli (o Casini nella passata legislatura) nel Governo (o Camera); la difficoltà stava nel trovare la rima.

  3. mimmo

    anche io non ho visto la satira, ne’ fiorello ne’ crozza o chicchesia; ho invece letto e ascoltato la notizia sui quasi tutti i media … ora, nel 2006, qualcuno si ricorda che 30 anni fa, in questo paese iper-cattolico, era democraticamente accettata la satira – ma anche azioni piu’ concrete – di tipo anticlericale? perche’ non dovrebbe piu’ esserci questa liberta’? e che cosa sono queste capziose distinzioni: “si’, ma non fa manco ridere”; al papa non fa ridere? e chi se ne frega!
    se dovessimo vietare tutte le cose di dubbio gusto …
    sveglia!
    mimmo
    ps:dalla messa in latino alle crociate e’ un passo

  4. .mau.

    scusa Mimmo, ma se la satira non fa ridere e/o non fa pensare è assolutamente inutile. Il che non significa che la si possa censurare (esplicitamente o implicitamente), ma mi sembra comunque una cretinata.

  5. mimmo

    hai ragione .mau. tanto casino per una cretinata e’ sconveniente.
    ps: ho appena letto della tua passione per le penne multicolori … dal tabacchio sotto casa, quando cambio’ gestione e generazione (due anni fa) comprai vari oggetti. penne a sfera e stilografiche, accendini perche’ fumo, una confezione di acqua di colonia “old spice” in finta ceramica e una confezione di dopobarba tabac d’arar entrambe ancora in bagno … il mio e’ un feticismo da figli di carosello, confesso :)

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