Ne sono certo. È tutta una manovra dei produttori di dentifrici per valutare l’uso dei loro prodotti. E non parliamo dei produttori di buste trasparenti.
Ultimo aggiornamento: 2006-11-06 11:05
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Un pensiero su “controlli sui liquidi agli aeroporti”
Uno spettacolo: il 7 ho preso un volo per Praga da Fiumicino. Imbarcato tutto in stiva, no problem. L’11, al rientro, a Praga ho imbustato botticini di medicinale e bottigliette di Biberoska (o come si chiama quello splendido amaro ceco) e non ho avuto nessun problema, anche se me l’hanno controllato.
Lunedì imbarco da FCO per Palermo, con bagaglio a mano, mi rendo conto che, nel corso degli anni, avevo ottimizzato il mio beauty per non contenere nulla di spray (quindi tutto creme), ed ora le creme non vanno manco più bene. Aspetto che venga richiesto il passaggio alla forma di plasma… Insomma, arrivo in aeroporto con un sacchetto cukigelo provvisorio con dentro fondotinta, mascara, dentifricio, idratante, botticini di medicinali, vado al desk dell’imbustatore, che mi dice che il mio cukigelo andava benissimo, mi impresta un filetto metallico per chiudere, passo ai varchi, saluti e baci. Ieri sera, da Palermo per Roma, torno col mio sacchettino cuki sempre più indolenzito, ed una collega che volava con me ha dovuto BUTTARE un mezzolitro di soluzione medicinale che aveva appena comprato, subito dietro i varchi. Il mio sacchetto ha retto il gioco. In compenso, al duty delle partenze nazionali, comprata una bottiglia chiedo una confezione in polyball, a scanso di equivoci, e mi viene negata: bottiglie solo in buste trasparenti e sigillate dal negozio, con tanto di scontrino pinzato sopra ! Epperò ! Domani parto per Cagliari, vediamo cosa scopro.
Ah, la ricotta dei cannoli è consentita, seppur si tratti di forma cremosa…
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