il TFR spostato all’INPS

La notizia ufficiale la conoscete già tutti: nella Finanziaria si sta disponendo che i soldi accantonati per il TFR dei lavoratori (delle aziende con più di cinquanta dipendenti) non saranno più conservati dalle aziende ma dovranno essere versati a un fondo gestito dall’INPS.
Quello che non potete conoscere è che stamattina, dopo che un delegato sindacale ha inviato per posta interna la notizia stessa, è capitato qualcosa di incredibile. Di solito quei messaggi vengono direttamente cancellati, e al massimo qualcuno risponde dicendo “smettila di inviarmi questa robaccia”. Stavolta invece sta partendo una discussione in puro stile forum, compresi interventi tipo «Secondo voi è legale che lo stato disponga di dove devono andare dei soldi (accantonamento TFR) che sono del lavoratore?»
Io non perdo tempo a rispondere alla tipa che ha scritto la frase di cui sopra, facendole notare che fino ad oggi lo Stato stava disponendo che quei soldi – che effettivamente sono di noi lavoratori dipendenti, tecnicamente si parla di “salario differito” – andassero alle aziende perché si autofinanziassero. Preferisco perdere un po’ di tempo notando una cosa: negli anni passati, i “vecchi” (insomma i fortunati che andranno in pensione con il sistema retributivo) erano assolutamente contrari a mettere il proprio TFR nei fondi pensione; adesso invece c’è la paura che l’INPS si mangi tutto, e così si sta pensando di fare il gran passo ed entrare nei fondi pensione di settore – che sono in fin dei conti un preclaro esempio di concertazione, visto che il comitato di gestione è nominato metà delle aziende e metà dei sindacati. Un risultato che non mi sarei mai aspettato. Ma quante ne sa, Prodi!

Ultimo aggiornamento: 2006-10-25 13:34

4 pensieri su “il TFR spostato all’INPS

  1. mestesso

    Vorrei dire solo poche cose.
    Il TFR esiste solo in Italia. Nessun paese estero lo possiede (in pratica l’equivalente del TFR viene liquidato nella mensilità direttamente al lavoratore).
    Le piccole aziende, la gran parte delle italiche, *dipende* dal TFR per avere liquidità. Le aziende italiane sono a liquidità bassissima, tutte hanno fatture, soldi di carta, non veri. Altro problema solo italico.
    Sconsiglio vivamente di aderire ai fondi di contratto (Cometa per i metalmeccanici e via discorrendo): a loro volta, non avendo competenze e capacità proprie, si appoggiano ad altri fondi! E visto che per legge il collegio sindacale dei fondi deve esistere e lo si paga (tanto) alla fine, guadagnate X-%trattenuta fondo di contratto-%fondo reale.
    Se potete, fate direttamente il fondo reale e magicamente otterrete l’1% in più.

  2. .mau.

    Improbabile. I fondi aperti hanno una normativa fiscale molto più restrittiva rispetto a quelli chiusi, quindi anche se il rendimento è maggiore poi rischi di pagare molte più tasse in più.

  3. *MM*

    Attento .mau. a fidarti del trattamento privilegiato dei fondi di contratto. Due cose:
    1. L’associazione consumatori Altroconsumo sconsiglia da sempre di aderirvi, perché tutte le loro simulazioni dimostrano che sono meno convenienti di altri investimenti. Anche tenendo conto dei privilegi fiscali.
    2. I privilegi fiscali erano stati dati anche ad altre forme di previdenza complementare, precedenti ai fondi di contratto, come le assicurazioni sulla vita a scopo pensionistico. Nel giro di pochi anni dall’introduzione di queste regole i governi hanno iniziato a ridurre le detrazioni concesse dal 27% originale al 19% odierno. Mandando al diavolo le previsioni degli ingenui come me che si trovano impegnati in cotratti assicurativi di minimo 15 anni.
    Ci sono altre considerazioni da fare, che se sei interessato ti manderò. Sarei curioso di sapre che calcoli ti eri fatto tu.
    Ciao,

  4. .mau.

    Beh, la mia personale situazione è facile da dire: ho l’1% del mio stipendio e l’1% del mio TFR sul fondo Telemaco, per l’ottima ragione che Telecom è costretta a mettere un altro 1% aggiuntivo :-)
    Per il resto, nonostante sembri che Telemaco sia il secondo fondo chiuso per performance – fonte la Busiarda di ieri – il mio TFR rimarrà a fare il TFR e non verrà messo in un fondo.
    Sui (mancati) privilegi fiscali, anche io feci un’assicurazione sulla vita a scopo pensionistico, quindi so bene come vanno le cose. Ma so anche che l’invenzione dei fondi chiusi è nata apposta per abbonire il sindacato, quindi avrei qualche dubbio che tolgano vantaggi fiscali.

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