fare le somme è difficile

Massimo Morelli mi segnala questo commento (di tal Luca Trevisan, immagino un cervello emigrato) sui dati apparsi sulla rivista Lancet a proposito del numero reale di morti civili in Iraq dall’inizio della seconda guerra del Golfo. Secondo la rivista, tali morti si possono stimare in 600.000, anche se con una forchetta piuttosto ampia (Lancet dà sempre i risultati con un intervallo di confidenza, che tecnicamente è la cosa più corretta da fare ma spesso viene usata in maniera assurda… non divaghiamo). Il blog di cui sopra riprende un articolo del National Review in cui l’autore Mark Goldblatt dice “anche ammesso che questa stima fosse vera, bisogna tenere conto che prima della guerra morivano 150.000 persone l’anno a causa delle sanzioni: quindi in realtà le morti dovute alla guerra sono solo (!) 100.000. E se poi il numero reale di morti fosse quello più basso della forchetta del Lancet, la guerra ha salvato delle vite! A questo ragionamento il bloggatore di cui sopra controbatte “Col cavolo! la guerra ha fatto terminare le sanzioni, e quindi quei morti non ci sarebbero stati. Quindi il vero conto delle morti a causa della guerra è di oltre un milione!”
A parte il fatto che c’è tutta una diatriba politica sottostante – se non ricordo male, il NR è di destra profonda persino per gli USA – chi ha ragione? Dipende.
Premesso che non è affatto bello parlare di morti così come se fossero eventi statistici, in un certo senso Goldblatt ha ragione. Se si guarda l’equivalente mediorentale del Calendario Atlante De Agostini, si vede un incremento della mortalità pari alla differenza dei due valori. Se si guarda il fatto che la guerra ha terminato le sanzioni, si vede un incremento della mortalità pari alla somma dei due valori. Cominciate a capire perché ai numeri si può far dire quello che si vuole?
Aggiornamento: Massimo mi fa notare che ho letto male la statistica del Lancet. Mea culpa, che non sono andato a leggere l ‘articolo di partenza (richiede registrazione, bugmenot.com è il tuo amico). Visto che i 600.000 morti non sono quelli degli ultimi tre anni, ma quelli in più rispetto a tre anni fa, diventa immediatamente ovvio che non è proprio possibile mettersi a fare la differenza, come Goldblatt tentava di fare. Avrei dovuto immaginare che si trattava di un “metodo Tremonti”…

Ultimo aggiornamento: 2006-10-15 18:10

Un pensiero su “fare le somme è difficile

  1. Ciao Fabio

    La verita’ che nessuno scrive, neppure tu, e’ che in Iraq, dopo la guerra, i morti sono diminuiti del 160%. Circa.
    Ciao, Fabio.

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