Vabbè, ogni tanto mi prendo il diritto di fare una pazzia. Dopo avere parlato male del MateSpeedDate, sono stato invitato a Palazzo Ducale a Genova a sentire la conferenza “La matematica della costituzione“. Mi sono detto “perché no?”, e sfidando il venerdì 13 e Trenitalia ho preso il treno e mi sono diretto nella ridente città ligure.
A parte la mia difficoltà nel riuscire a farmi stampare delle mappe per arrivare alla sede della conferenza – Alice mi disegnava il percorso senza mappa; Google taglia via i pezzi nella versione per la stampa – sono riuscito ad arrivare e a godermi buona parte dell’incontro. Fernanda Contri (ex vicepresidente della corte costituzionale) e Fioravante Patrone (ordinario della teoria dei giochi) hanno preparato un’esposizione che partendo dai primi dodici articoli della Costituzione svela le strutture matematiche implicitamente contenute. La scelta è stata interessante: invece che fermarsi ai vari numeri inevitabilmente presenti nel testo, come le maggioranze necessarie per promulgare vari tipi di legge oppure il numero di deputati e di senatori, i relatori hanno preferito far vedere come il linguaggio terso della Carta non solo presenta analogie con quello della matematica, ma può anche essere un utile spunto per scoprire le strutture matematiche esistenti. Assicuro che vedere l’articolo 7 (separazione di Stato e Chiesa) con la lente “questo è il primo articolo in cui si afferma che esiste qualcosa oltre alla Repubblica, e quindi modifica la percezione dell’universo trattato” è sconcertante ma piacevole, così come l’excursus all’articolo 10, quello sull’accettazione dei trattati costituzionali. In questo caso, le parole “generalmente accettate” ha portato a spiegare come per arrivare al massimo assoluto di una funzione per approssimazioni successive ogni tanto bisogni anche “ammettere qualche sbaglio”, cioè non cercare di massimizzare ad ogni momento il valore trovato.
Punti divertenti sono stati il far notare come in un certo senso la Costituzione è circolare, visto che l’ultimo articolo riprende a parlare della forma repubblicana; e l’equivalente letterario della cartina muta dove si vede un articolo “obeso” con uno dei suoi commi lungo più di vari altri articoli. L’articolo in questione è il 111, per la cronaca, relativo al “giusto processo”… e modificato nel 1999, giusto per capire la differenza tra i Padri Costituenti e i legislatori attuali. Tra l’altro, a questo proposito si è anche parlato dei concetti di rigidità (la Costituzione è meno modificabile delle altre leggi) e di gerarchia (le leggi costituzionali sono più “importanti” di quelle ordinarie). Diciamo che avrei preferito un approccio più aggressivo a favore della matematica, con un po’ di disegnini che spiegassero anche visivamente i concetti esposti: altrimenti si corre il rischio che la Costituzione venga meglio compresa, il che comunque non è mai male, ma la matematica no.
Un appunto personale: quello che mi ha fatto arrabbiare è che non sono riuscito a spostare la prenotazione del treno e quindi mi sono dovuto scapicollare via prima della fine della conferenza per riuscire a prendere il treno del ritorno; treno che è arrivato perfettamente in orario, ma è partito con un quarto d’ora di ritardo. Ad averlo saputo… :-(
Ultimo aggiornamento: 2020-02-07 11:32