ePolis (quotidiano)

Nichi Grauso – qualcuno si ricorda ancora di Video On Line? e qualcuno si ricorda dell’accaparramento dei nomi a dominio a fine 1999? – è tornato da qualche tempo a uno dei suoi primi amori: la carta stampata. Dopo un inizio nella sua Sardegna, e un primo sbarco nel nordest a febbraio, dal 28 settembre ha fatto uscire le edizioni milanese e romana di ePolis. Sì, il sito non è italiano ma sanmarinese, qualunque cosa ciò significhi in pratica.
Ho volontariamente saltato il primo numero che non fa mai testo, preso il secondo di venerdì scorso, e dato un’occhiata oggi al pdf che è in linea: i giornalisti hanno fatto infatti uno sciopero parziale, pubblicando solamente le due nuove edizioni. Innanzitutto non ho ancora capito se è free press oppure no: mi sono trovato la copia sulla scala della metropolitana, ma l’edicola dove ho comprato gli altri quotidiani ne aveva alcuni esposti, al prezzo di 50 centesimi. Non riesco esattamente a capire perché uno dovrebbe acquistarlo… Il formato è quello tipico della free press, però la cura e la foliazione sono maggiori. Ci sono quarantotto pagine, la pubblicità sembra meno invasiva dei quotidiani gratuiti e nel numero di venerdì mi pareva che il target fosse anche un po’ più elevato. Sulla copia online, a dire il vero, la qualità pubblicitaria era calata parecchio.
Gli articoli sono più ampi che nella free press, e sembrano articoli veri e propri, non agenzie rimesse in sesto alla bell’e meglio. Ho persino visto qualcosa che assomigliava a un approfondimento, che naturalmente è assolutamente vietato nel modello standard dei quotidiani gratuiti. Ci sono però pagine, tipo le lettere dei lettori, che sono assolutamente identiche a quelle che potremmo leggere su Metro e simili. La parte milanese è molto ben curata, e credo voglia essere uno dei punti di forza del quotidiano.
Come tendenza politica, anche se le feste di inaugurazione hanno avuto come madrine Serena Dandini a Roma e Lella Costa a Milano, il quotidiano mi è sembrato tendere più verso destra, ma quella destra liberale alla Montanelli che oggi non è più rappresentata in Italia; potrebbe essere un modo per recuperare una nicchia di lettori che non si sente rappresentata da Libero e Il Giornale.
Commento finale: boh. Come ogni via di mezzo, è da vedere se riuscirà a erodere lettori, oppure farà il proverbiale vaso di coccio.

Ultimo aggiornamento: 2006-10-01 22:26

7 pensieri su “ePolis (quotidiano)

  1. dario

    A me piace, lo trovo una spanna sopra a city, metro e leggo, sia per i contenuti che per il progetto grafico (barcellonese, peccato).
    Come posizionamento politico mi pare poi assolutamente trasversale, dando spazio a un arco di firme che va da Giuliana Sgrena a Marcello Veneziani.
    Nell’edizione di Firenze compaiono regolarmente anche brevi editoriali di alcuni blogger!

  2. vb

    L’ho visto per strada a Roma mercoledì scorso, mi son chiesto cosa fosse ma non l’ho preso.
    Ad ogni modo non c’è “il Torino”, presumo perchè a Torino c’è già La Stampa che è la quintessenza della piemontesità :)

  3. enrico

    Chi lavora nel mondo della comunicazione e del marketing conoscerà certamente Niki Grauso e le sue gesta. Grauso salì alla ribalta della cronaca qualche anno fa quando nella sua Cagliari diede vita a Video On Line, probabilmente il primo internet provider d’Italia. Anni dopo Grauso vendette la licenza di Video On Line a Renato Soru che trasformò la bella idea di Grauso in un’idea ancora più affascinante: Tiscali. Grauso è ricordato anche per le sue “marachelle” relative ai domini internet: acquistò per una cifra allora modestissima, una lunga serie di domini internet .com e .it per poi rivenderli a cifre esorbitanti. Il genio di Nichi Grauso adesso sbarca a Milano grazie alla sua nuova iniziativa editoriale chiamata EPolis che ha dato vita negli ultimi mesi alla nascita di una serie di quotidiani free-press in Sardegna e nel nord Italia. Il nuovo quotidiano milanese (in edicola dal 28 settembre a 50 centesimi e free-press nelle metropolitane) si chiamerà EPolis Milano. Un solo appunto, caro Grauso: non era forse meglio chiamarlo semplicemente Milano o Il Milano (come gli altri giornali del network EPolis?) . Il nome EPolis Milano oltre che essere un nome lontano dal mondo dei quotidiani, mi sembra di scarso appeal. La grafica, però, per quel poco che ho potuto vedere, mi sembra innovativa, e questo è sicuramente un punto a favore di Grauso, vista la mediocrità che c’è in giro. Alla fine, però, rimane un interrogativo: c’era proprio bisogno di un altro quotidiano a Milano?

  4. Edoardo

    Comunque Grauso è sempre Grauso: ePolis Milano non ha una redazione milanese, eppure la cronaca milanese – a sentire i vostri commenti – non manca e non è neppure delle peggiori. Eppure non c’è settore del giornalismo più legato al territorio che non la cronaca. Nuove frontiere dell’editoria, comunque da percorrere,anche se la sciatteria di chi fa i giornali va di pari passo con quella di chi li legge.

  5. Anonimo

    Caro direttore, auguri per il giornale. Io sono uno dei tanti ai quali, dopo avere ricevuto il mio curriculum vitae, tramite una amica comune mi avevi prospettato un colloquio per la sede di Roma ma, anche te, come al solito non hai dato seguito all’incontro. Inutile, se non c’è raccomandazione non si va avanti.

  6. vb

    Oppure, di fronte a un tentativo di farsi raccomandare ha cercato un modo non esplicito per dire di no…

  7. blurb

    io ci scrivo. non è di destra. e gli articoli li scriviamo veramente, non sono lanci di agenzia. informati prima di parlare coi ‘sembrano’.
    con i freepress da trasporto non c’entriamo assolutamente niente. ma proprio.
    a Torino, Genova e Napoli si arriverà presto.

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