Urania ha presentato quello che sarebbe stato il primo libro di Heinlein (Robert A. Heinlein, A noi vivi [For Us, the Living], Urania 1505, dicembre 2005 [2004], pag. 297, € 3.60, ISSN 977-1120-528361-5150-5, trad. Silvia Castoldi), se solo gli fosse stato accettato. Esso risale infatti al 1938, anche se la pubblicazione è del 2004. Diciamocela tutta: il libro di per sé non è un gran che, e comunque molte delle idee presenti sono poi state riciclate nei suoi romanzi successivi e quindi non c’è molto di nuovo. Però il libro è comunque molto interessante per gli appassionati heinleniani, perché getta luce sulla genesi delle sue idee. Io, come credo molti, ero convinto che i suoi libri dell’ultimo periodo fossero pesantemente influenzati dall’ictus che lo aveva colpito, e che gli aveva fatto perdere un po’ il lume dell’intelletto: invece, anche con l’aiuto dell’introduzione di Spider Robinson e della postfazione di Robert James, si scopre come fosse sempre stato il suo punto di vista, tanto che nel 1938 si era persino candidato al parlamento californiano con quel programma (e con i democratici, incredibile dictu). In pratica, è un libro che si può tranquillamente ignorare se non si è heinleniani, ma è imprescindibile altrimenti.
Ultimo aggiornamento: 2015-12-10 09:16
Molti dei temi affrontati nella futura letteratura di Heinlein sono già tratteggiati. Il suo “lume dell’intelletto” era quindi più o meno già concentrato su alcune visioni o speranze. E’ stata una scoperta anche per me, lettore heinleiniano senza essere un fan totale. Spesso pago all’edicolante gli Urania senza neppure dare un’occhiata all’autore e poi a casa ogni tanto scopro di avere fra le mani una gemma.