Non credevo a una vittoria così ampia del NO al referendum. Non tanto perché c’è stata un’affluenza tutto sommato alta, vista la stagione, quanto perché come dicevo stamattina la politicizzazione estrema dello scontro mi faceva temere il peggio. Invece con ogni probabilità molti elettori di UDC e AN se ne sono stati a casa.
Lombardia e Veneto sono rimaste le uniche roccaforti del SÌ, ma addirittura a Milano città i contrari alla modifica della Costituzione sono in maggioranza: in genere i favorevoli stanno nella provincia del nord, mentre le città hanno snobbato il profluvio di manifesti e gli spot di Mediaset.
Restano adesso le frasi storiche: l’ineffabile Calderoli che ridefinisce il nord Italia («una parte del Paese vuole cambiare e un’altra no. Il Nord, che per me è sopra l’Emilia, ha un Sì vincente e non perdente») ma anche Prodi che ancora a fine settimana invitava a votare per il no oggi afferma «Non ho mai pensato che questo referendum fosse un test sul nostro governo, come invece hanno tentato di far credere i leader dell’opposizione».
Vedremo adesso che cosa succederà, sia politicamente (la scommessa questa volta Silvio l’ha persa di brutto) che praticamente (non è che adesso debba necessariamente restare tutto immutato… compreso quello modificato nel 2001 che non ha dato buoni risultati)
Ultimo aggiornamento: 2006-06-26 19:46
Devi esserti perso la ridefinizione di Gibelli che in prima serata, allo Speciale TG1, ha parlato apertamente di “Italia a Nord del Po” :)