Tra dieci giorni si vota per le amministrative milanesi. Siamo pieni di manifesti, striscioni, camioncini pubblicitari, spot radiofonici, volantini in buca, santini consegnati a mano da amici conoscenti tipi visti una sola volta in vita nostra, e chi più ne ha più ne metta. Però ci sono anche dei limiti.
Ieri sera c’era una busta indirizzata a me, dove c’era la fotocopia di un articolo del Corsera e una circolare dove tal Giovanni Terzi spiegava quante belle cose ha fatto, quante ne farà se lo eleggeranno nuovamente; il tutto con “un amico comune” (comune a chi oltre che a lui, non si sa), tale Antonio Canino che si presenta a sua volta in zona 2.
Il problema? Banalissimo. Come fa questo tipo ad avere il mio indirizzo di casa? Il telefono è intestato ad Anna, sulla buca delle lettere c’è solo il mio cognome, quando compilo dati e moduli – oltre a stare molto attento a dire che non voglio pubblicità – modifico sempre leggermente il mio indirizzo. Peccato che questo sia il mio indirizzo “ufficiale”, il che mi fa pensare che arrivi direttamente dall’anagrafe milanese, alla faccia della privacy. Intendiamoci: non c’è scritto da nessuna parte da dove il mio indirizzo sia stato preso, ma temo che a pensar male ci si azzecchi anche stavolta.
Non avrei comunque mai votato per loro, ma ritengo personalmente doveroso cercare di fare campagna negativa per costoro. Invito pertanto eventuali miei lettori milanesi che voteranno per le liste che sostengono la Moratti di scegliere un partito diverso da Forza Italia, o perlomeno di non dare il voto a queste due persone… a meno che non pensino che il loro direct marketing sia una cosa normale, nel qual caso mi chiedo perché stiano a leggere quello quello che scrivo.
Aggiornamento: Mi fanno notare nei commenti che questo provvedimento dell’anno scorso afferma che “Possono essere anzitutto utilizzati, senza il preventivo consenso degli interessati, i dati contenuti nelle liste elettorali che ciascun comune tiene”. Adesso potete finalmente capire a che serve il garante per la privacy, che ha emanato questo provvedimento.
Resta il fatto che io continuerò a non votare nessun candidato che mi invii a casa alcunché.
Ultimo aggiornamento: 2006-05-17 12:03
ci sono dei motivi più sostanziosi per non votare taluni soggetti: Giovanni Terzi è fresco di galera http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/pp_2.html
Le liste elettorali sono pubbliche.
e utilizzabili per inviare pubblicità?
Non so. Spiegavo solo come ha fatto ad avere i dati.
però la cosa strana è allora che non abbia preso Anna (che invece ieri si è trovata nientepopodimeno che la pubblicità di Matteo Salvini: non so chi dei due sia più fortunato). O bisogna aspettarci una letterina anche per lei?
Beh, (purtroppo) esiste questa: Misure in materia di propaganda elettorale (G.U. n. 212 del 12 settembre 2005)
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/privacy_elezioni/provvedimento.html
Sì, la legge elettorale prevede esplicitamente che i candidati possano far conoscere i loro programmi inviando materiale di propaganda ai loro elettori utilizzando i dati delle liste elettorali.
Personalmente trovo che sia una norma giusta.
Il tuo post mi ha scioccato, e mi ha fatto ricordare un’altra malefatta dei nostri politici, a suo tempo raccontata da Report.
Ma c’è anche un seguito, e l’ho scritto qui:
http://aiuto.blogsome.com/2006/05/18/politici-italiani-resto-del-popolo-un-fracco-a-zero/