Prendendo probabilmente spunto dalla famosa frase attribuita a Berlusconi “dovete parlare agli italiani come se fossero undicenni un po’ stupidi”, Prodi ha deciso che uno dei mezzi per la sua campagna elettorale è un album di figurine, che i lettori di Repubblica si sono trovati venerdì insieme al supplemento del quotidiano.
Intendiamoci, le figurine sono di gran classe, essendo vignette di Altan. Però, invece che vendere i pacchetti di figurine in edicola e riuscire magari a compattare un po’ il suo elettorato con la scusa degli scambi “célo célo manca”, la scelta è stata di allegare metà figurine all’album e invitare chi vuole l’altra metà a versare direttamente dieci euro per la campagna elettorale: scelta buona come un’altra, anche se ripeto che secondo me si perde la poesia della figurina.
C’è però una cosa che mi infastidisce: spedendo i dieci euro, sarai automaticamente messo sulla loro mailing list (cartacee in questo caso) e riceverai tutte le tonnellate di materiale informativo che sicuramente ti spediranno. Ciò non è Bello, l’Unione lo dovrebbe sapere, e sarà meglio che qualcuno glielo dica.
P.S.: mi sono dimenticato di aggiungere che – a parte le figurine – l’album ha un vero punto di forza: le duecentoottantun pagine del programma sono condensate in una ventina di mezze paginette in corpo 16 o giù di lì.
Ultimo aggiornamento: 2006-03-12 18:50
Il sito della fabbrica del programma di Prodi è persino peggio. Per poter partecipare ti chiedono anche il numero di scarpe. Me ne sono lamentato, mi hanno mandato una cortesissima mail, con soggetti, predicati e complementi al posto giusto, ma purtroppo perfettamente priva di senso: i dati servono solo a inondarti di pubblicità. Peccato.