Venerdì pomeriggio ho pedalato fino alla libreria Archivi del ‘900, dove Davide Corritore (noto anche come “quell’altro” a chi ha seguito le primarie per il candidato sindaco milanese) ha fatto organizzare ad Alberto Biraghi un incontro su una proposta per una cablatura completa di Milano, sia wireline che wireless. La parte tecnica della proposta è stata presentata da “zeta e zeta”: Marco Zamperini di Etnoteam, e Herman Zampariolo, presidente di iLight Powerline Communications. Completavano i relatori Beppe Caravita, e Fiorella De Cindio della Rete Civica Milanese.
Che dire? La stima dei costi per sfruttare la rete AEM per veicolare la banda larga in casa di tutti a Milano e intanto aggiungere hotspot per strada dovrebbe aggirarsi sui 35 milioni di euro – un terzo di fermata di metropolitana. Perché non la si fa? perché Tronchetti Provera non vuole.
Io non posso dire molto essendo in conflitto di interessi :-), però mi suona difficile riuscire a dare la banda larga in questo modo. Connettività sì, e probabilmente in zone non troppo abitate anche banda larga, ma in genere ci potrebbero essere dei problemi. Il secondo punto che mi pare sia mancato, se non in parte nell’intervento della De Cindio, è che non so quanto il digital divide milanese sia davvero dovuto alla mancanza delle infrastrutture (a prezzi popolari, sottinteso).
Giudizi personalissimi: Corritore ha davvero la faccia simpatica; in compenso, continuo a non avere alcuna affinità Beppe Caravita. Non mi è piaciuto il suo intervento, puramente politico e nel senso più deteriore del termine. Credo che entrambi sopravviveremo lo stesso :-)
PS: qualche foto (quelle di gruppo venute malino). gruppo1 – da sinistra, Herman Zampariolo, Beppe Caravita, Davide Corritore, Fiorella De Cindio; gruppo2 – da sinistra, Alberto Biraghi, Marco Zamperini, Herman Zampariolo e Beppe Caravita; Alberto Biraghi; Davide Corritore.
Ultimo aggiornamento: 2006-02-19 20:22