<em>Alice, una meraviglia di paese</em>

In cartellone al Piccolo non c’è più, anche perché lo spettacolo ce lo siamo visti sabato scorso, nella famosa Sauna Grassi, nella penultima rappresentazione milanese.
Lella “Duracell” Costa, braccia strappate all’agricoltura (ha sicuramente più muscoli di me. Però in quel vestito stava davvero bene, almeno per quanto sono riuscito a vedere dall’ultima fila), parla a mitraglia per un’ora e mezzo di fila, partendo da Alice per passare a Peter Pan e a una triste ballata sui bambini che non possono vivere serenamente la loro infanzia, come del resto intuibile dato che inizia parlando di Friez Niemand, cavia dei medici nazisti. Parla anche di Silvio B., o meglio fa finta di non parlarne, mostrando come Lewis Carroll, come ogni bravo classico, avesse già previsto tutto; parla appunto di Carroll, che in Italia è purtroppo misconosciuto; insomma, parla.
Giudizio? Mah. Se devo essere sincero, mi aspettavo qualcosa in più.

Ultimo aggiornamento: 2006-01-10 15:00

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