Quando uno è pirla

Facciamo un riassuntino di quello che è capitato nel caso Unipol.
Una società di assicurazioni pensa di comprarsi una banca il cui capitale è il doppio del suo. In finanza capita troppo spesso. L’assicurazione però è notoriamente vicina ai DS, tanto che a luglio, quando il (ormai l’ex) governatore della Banca d’Italia da l’ok all’OPA, il segretario diessino Fassino telefona subito all’amministratore delegato di Unipol Consorte per gioie con lui.
Il tutto senza sapere che quella telefonata, insieme a tante altre, è stata intercettata dalla magistratura che voleva vederci chiaro. I giudici ascoltano, decidono che sono chiacchiere senza alcuna rilevanza penale, e non le mettono nemmeno agli atti, aspettando che finisca l’istruttoria per distruggerli.
Passa qualche mese, si passa Natale, si smette di essere tutti più buoni, e una toga evidentemente non rossa recupera i nastri e ne dà una copia a quelli de il Giornale, che naturalmente non se la fanno scappare.
A questo punto arriva Prodi, presumibilmente incazzato come una iena, che in un’intervista dice in maniera molto democristiana “smettetela di fare gli imbecilli”, al che Fassino, che da buon piemontese difetta di senso dell’umorismo, risponde “Romano, hai ragione”.
Fin qua, passi. Ma poi una voce si leva alta a denunciare con forza “l’intreccio tra politica e affari”. Sì, Lui. Silvio Berlusconi, forte della sua esperienza al riguardo.
E poi uno non deve dare del pirla?

Ultimo aggiornamento: 2006-01-05 12:31

10 pensieri su “Quando uno è pirla

  1. paolo beneforti

    la pirlaggine a monte sarebbe, in sostanza, aver fatto uno come Consorte presidente dell’Unipol (e in tutto questo abbaiare non c’è nient’altro di concreto, direi); se non fosse che quella non è pirlaggine, bensì il risultato di una lotta interna alla Legacoop che non si è conclusa chiaramente.
    ma su questo faccio un post perché è un discorso un pochetto lungo.
    (poi c’è il discorso delle coltellate interne al centrosinistra, quello sì abbastanza pirlescamente suicida, ma tant’è.)

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