Non sono un grande amante dei gialli, e non avevo mai letto nulla di Maigret. Ho preso questo libro (Georges Simenon, Il mio amico Maigret [Mon ami Maigret], Adelphi – 1999 [1949], pag. 153, 7, ISBN 88-459-1506-9, trad. Franco Salvatorelli) solo perché quest’estate sono stato in vacanza a Porquerolles, dove la vicenda è ambientata; quando Barbara mi ha fatto notare la cosa, ho pensato che poteva valerne la pena. Come giallo non so quanto valga, tanto io non riesco mai a scoprire l’assassino prima del momento topico. Devo però dire che Simenon è fantastico nelle descrizioni, aiutato direi egregiamente dal traduttore, e ti fa proprio sentire sul posto. L’altra cosa che mi ha stupito è che nonostante i quasi sessant’anni passati dalla stesura, e l’averlo scritto mentre si era trasferito in Arizona, il villaggio dell’isola è riconoscibilissimo. Le frotte di turisti non sembrano insomma avere rovinato più di tanto l’atmosfera del posto, il che è stupefacente.
Ultimo aggiornamento: 2014-04-21 16:49
Anche io non ho mai amato i gialli, tuttavia Simenon può diventare una droga. Ho dovuto leggerli tutti per liberarmene. Se ti capita, parlane con la signora della Standa di via Torino (se c’è ancora la Standa, e la cassiera)
Tutto Simenon mi piace tanto…Mi dimentico di leggere un “giallo”; amo le sue ambientazioni, i personaggi, l’atmosfera.