Occhei, gli inglesi sono indubbiamente gente strana, Lo sappiamo tutti. Però che un’antropologa albionica decida di fare ricerche sul campo per scoprire “le regole nascoste del comportamento inglese” (come da sottotitolo) sembra un po’ esagerato. Eppure è quanto Kate Fox ha fatto in questo libro (Kate Fox, Watching the English, – Hoder 2004, pag. 424, Lst. 7.99, ISBN 0-340-75212-2). Probabilmente è colpa di un’infanzia passata dietro il padre, anch’egli antropologo ma più mainstream, e della scarsa voglia di andarsene chissà dove a cercare le tribù più sperdute, ammesso che ne esistano alcune. Parte così una ricerca che cerca di spiegare i comportamenti degli inglesi a partire da un piccolo numero di caratteristiche, al centro delle quali si trova la “dis-ease”, un gioco di parole tra “malattia” e “incapacità di sentirsi a proprio agio”. La Fox è ovviamente inglese anche lei, e quindi non può esimersi dal riempire il libro con il British humour (con la u: mica è americano!) e la necessità di giocare con le parole, oltre che fare notare in tutti i campi da lei trattati l’onnipresente presenza del concetto di classe. Forse un po’ troppo lungo, ma certamente godibile, ad ogni modo. Il guaio è che a leggere il libro mi sono sentito molto, molto britannico. Non so se sia un bene o un male.
Ultimo aggiornamento: 2005-11-10 12:15