Il titolo del libro che la Autorevole Giuria di OneMoreBlog mi ha immeritatamente assegnato (Paola Presciuttini, Non dire il mio nome, Meridiano Zero – Gli Intemperanti 2004, pag. 285, € 11, ISBN 8882370844) racchiude in un certo senso la storia: la ragazzina tosco-napoletana di basso ceto vuole fuggire non solo da Rosignano Solvay e dalla famiglia, ma anche dal proprio nome, che ci verrà detto solamente all’ultima pagina. Non appena scappata di casa ancora diciassettenne lei diventerà Pedro, e troverà nonostante tutto il suo amore.
In questa terza fatica letteraria della Presciuttini, personalmente ho trovato troppo frammentata la prima parte: anche con il senno di poi, i flashback spezzettano inutilmente la storia, che invece scorre davvero velocemente nella seconda e terza parte. La caratterizzazione della protagonista è indubbiamente azzeccata, soprattutto per il punto di vista che ha su quello che capita intorno a lei. Il mondo, anzi i due mondi, che ha frequentato sono infatti descritti in maniera oserei dire asettica, senza costringere nemmeno il lettore a tranciare giudizi. Peccato che le date del suo soggiorno fiorentino non tornino; un piccolo neo di editing.
Ultimo aggiornamento: 2005-11-02 14:35