legge elettorale

Ha iniziato Casini, affermando che “cambiare la legge elettorale è un diritto della maggioranza”. Non so, ma a me il concetto ricorda quello del principe che si sceglie il proprio erede.
Adesso sta continuando Andreotti, che a Saint-Vincent (copio dalla Stampa) viene a dire che è giusto varare la riforma elettorale a fine legislatura perché non si può chiedere ai parlamentari in carica di modificare il sistema con il quale si esprime la loro base di consenso. Quindi devono farlo quelli che non sono più in carica?
Io non ho pregiudiziali contro proporzionale, maggioritario o altro. Però mi sembra ovvio che a decidere le nuove regole non debba essere una maggioranza semplice, ma una più ampia; già cinque anni fa la proposta del centrosinistra di rifare la legge elettorale era stata giustamente respinta al mittente da chi sperava già in un trionfo, ma almeno Amato ebbe il buon senso di lasciare perdere. Oggi, nulla di tutto ciò.

Ultimo aggiornamento: 2005-10-08 23:52

Un pensiero su “legge elettorale

  1. GIUSEPPE

    SENZA LE PREFERENZE LA TRUFFA E ANCORA PIù ALTA , CAPISCO GLI INTERESSI DI PRODO MA OGGI SEREBBE MEGLIO DI PARTECIPARE E PRESENTARE UN EMENDAMENTO CHE ISTITUISCA IL VOTO DI PREFERENZA , QUESTO NON SOLO CREEREBBE MENO DANNI , MA PORTEREBBE SCOMPAGINEZIONE NEL CENTRO DESTRA

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