Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno

Tonino Fazio è messo male. Se gli hanno spiattellato l’intercettazione della telefonata (nome in codice: “bacio in fronte”) con Fiorani, è chiaro che lo vogliono fare fuori dal suo posto a vita di governatore della Banca d’Italia. Al massimo, gli esponenti della maggioranza se la prendono con la magistratura che ha fatto uscire queste informazioni, ché quello non fa mai male; l’opposizione l’aveva poi già scaricato da tempo. Insomma, tante belle parole, ma attestati di solidarietà nessuno. O quasi.
Troviamo infatti l’ex-“presiddente degli italliani” Francesco Cossiga subito pronto a portare di persona la propria solidarietà «per il modo in cui una magistratura ‘non responsabile’, indaga sulla Banca e su di lui». Essendo Cossiga quello che è, si è anche premunito di chiosare «parlo di responsabilità in senso politico: ne prenda nota il competente sostituto procuratore di turno…»
Dopo le doverose felicitazioni per il ristabilimento delle condizioni fisiche del Grande Gladiatore, passiamo agli altri che sono rimasti amici di Fazio. Chi? Silvio? Figuriamoci. Casini? Quando mai. No, sono i leghisti! Perché loro sì che sono riconoscenti. Si ricordano perfettamente dell’intervento del governatore per salvare la loro banca padana, travolta dalle tragiche congiunture economiche – il target dei correntisti preferiva andare direttamente a Lugano. Da allora, l’atteggiamento dei verdeaccessoriati nei confronti di don Tonino è virato di centottanta gradi. E noi che li sbertucciamo…

Ultimo aggiornamento: 2005-07-28 14:51