PosteItaliote

Dieci giorni fa è arrivata un’assicurata per Anna, e naturalmente ci è rimasto l’avviso di recapito. Fin qua nulla di male. Peccato che il nostro bell’ufficio postale del quartiere Isola, a cinquecento metri da casa, è in ristrutturazione, e quindi dobbiamo recuperare la posta all’ufficio Milano 40 in via Cappellini. Bene, stasera ho provato ad andare a ritirare la busta. Già l’ufficio è a due chilometri, vabbè. Arrivo qualche minuto prima della chiusura, prendo il numerino 383, guardo… e scopro che stanno servendo il 351. Ci sono tre sportelli abilitati, ma non al ritiro della posta inevasa: a tutte le operazioni postali, quindi all’invio di raccomandate e di pacchi ad esempio. Inoltre, non essendo quello un ufficio dedicato, non sanno nemmeno dove tenere la posta. La persona prima di me mi ha detto che ha fatto un’ora e tre quarti di coda.
Innanzitutto devo ringraziare pubblicamente quei tre poveretti agli sportelli: mi hanno consegnato la mia busta – ero l’ultimo, e fortunamente una quindicina di persone si era scocciata ed è andata via – venti minuti dopo la chiusura. Detto questo, mi chiedo come i loro capi possano essere così idioti da non avere immaginato il caos che sarebbe arrivato, e soprattutto non avere fatto nulla in due settimane. Sembra che forse domani attiveranno uno sportello apposito: ma è dal primo giugno che capita questo!

Ultimo aggiornamento: 2005-06-13 20:43