Piste ex-ciclabili milanesi

Ho già raccontato della fantasmagorica pista ciclabile sul cavalcavia Eugenio Bussa; la preposizione sta a significare che le rampe di accesso, che sono tra l’altro a senso unico, non hanno alcuna protezione per le bici, che possono solo andare avanti e indietro sul ponte. Ma dovrei dire “potevano”, visto che ho notato che il cordolo è rimasto, ma sono state accuratamente cancellate con la vernice nera i simboli delle biciclette disegnati sull’asfalto, esattamente come sono stati tolti i cartelli di inizio/fine della pista su un lato. Sull’altro sono stranamente rimasti, ma non è così facile fare un lavoro completo. Chissà se l’ineffabile assessore Goggi si è anche ricordato di togliere quegli ottanta metri dal novero delle ciclovie meneghine… (d’altra parte non era il tratto più corto. A Padova ho visto una “pista” che non raggiungeva i dieci metri di lunghezza, con tanto di cartelli di inizio e fine e strisce gialle)

Ultimo aggiornamento: 2005-06-04 13:36

3 pensieri su “Piste ex-ciclabili milanesi

  1. alessio

    Non ti lamentare, pare che nella mia città natale di Parma abbiano cominciato a fare le multe alle biciclette che non viaggiano solo ed esclusivamente sulla pista ciclabile.

  2. L.A.Bachevskij

    Voce da Parma: è vero! Ed è, a mio parere, una pessima idea, che fa passare ai (per ora) tanti ciclisti che ci sono in giro la voglia di sudare sotto il sole, a scapito di un maggior traffico di auto munite di climatizzatore.

  3. vb

    a torino, invece, c’è la moda opposta: lunghe piste ciclabili nei tratti “facili” che svaniscono nel nulla al primo incrocio complicato, lasciando il ciclista sperso in mezzo ai flussi di auto.

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