L’ex Piacione Rutelli, intervistato da Repubblica, se ne esce tra l’altro con questa frase: E non dobbiamo dimenticare che nel 2001, tra proporzionale e maggioritario, il saldo complessivo è stato a noi sfavorevole per quasi 3 milioni di voti, tra il milione e mezzo di voti in più ottenuti al proporzionale dal centrodestra, e il milione e 200mila voti in meno ottenuti, sempre al maggioritario, dal centrosinistra..
Possiamo magari chiederci da dove siano arrivati i trecentomila a votare per il centrodestra al proporzionale, ma non è che qualcuno può spiegare al leader della Margherita che se io voto a sinistra da una parte e a destra dall’altra, la differenza è sì due, ma io continuo ad essere uno solo?
Ultimo aggiornamento: 2005-05-22 20:10
A parziale (molto parziale) difesa di rutelli (sulla cui visione politica non commento), considera però che esiste il Grande Mucchio della gente che non sempre va a votare… in altre parole i flussi elettorali non sono mai soltanto da centrosinistra a centrodestra e viceversa, ma in buona misura anche da astenuti a centrodestra e viceversa, e da astenuti a centrosinistra e viceversa. (Volendo, ci sono anche le formazioni minori & non allineate – pensa alla bonino, che alle penultime europee prese il 10% e lo perse subito dopo – ma ormai contano poco.)
peccato che l’analisi rutelliana si basi sui risultati del voto disgiunto a una singola elezione, e non era così facile astenersi solo sulla quota maggioritaria o su quella proporzionale. Quindi le persone che votavano erano le stesse: e in un sistema elettorale che si vuole maggioritario le liste terze sono relativamente poche.