La Mussolini e le firme

Diciamola tutta: che buona parte delle firme presentate per le candidature alle elezioni siano farlocche lo sanno tutti da una vita. Se non vado errato, gli unici che non si preoccupano sono i partiti presenti in Parlamento, che possono saltare questa fase. D’altra parte, nessuno si era mai messo a verificare quelle firme, fino a quest’anno quando Storace ha capito che stava rischiando di non essere rieletto, visto il drenaggio di voti che avrebbe avuto alla sua destra, e ha tirato fuori la storia.
Ciò detto, mi sembra molto più interessante notare che sembra che molte firme siano state avallate da consiglieri provinciali DS, e questo anche a Firenze, Pisa e Lucca. Può darsi che la loro risposta (“era un atto dovuto”: le firme non devono infatti necessariamente essere validate da un notaio, e tirarne fuori un par di migliaia in due giorni non è così facile) sia quella vera. Ad essere maligni, si può anche pensare che ci sia stato un do ut des: in Toscana ovviamente il centrosinistra non ha certo problemi nel trovare i voti, e aiutare Alternativa Sociale poteva poi pagare in altre regioni. Mah. Forse sarebbe meglio dire che ci si può presentare alle elezioni semplicemente versando una cauzione che verrebbe resa nel caso si superi l’1% dei suffragi.

Ultimo aggiornamento: 2005-03-15 11:16