Il titolo originale, “Crímenes imperceptibles” nella versione italiana è rimasto come sottotitolo, insieme alla frase “un mistero fatto di numeri”. D’altra parte qui si vuole cercare di emulare il successo del Codice Da Vinci. Bene: questo libro (Guillermo Martínez, La serie di Oxford, Mondadori 2004 [2003], p. 187, € 16, ISBN 88-04-52747-1, traduz. Jole da Rin) non c’entra nulla. Per fortuna. Qui c’è un giallo in stile Ellery Queen che credo i cultori troveranno banalotto – io non faccio testo, non imbrocco mai il colpevole – dove i protagonisti sono due matematici: la matematica permea tutto il libro. La lettura è abbastanza veloce, anche perché è scritto con un carattere piuttosto grande e ci sono tanti capitoletti con relativa pagina bianca; la matematica contenuta nel libro è non solo corretta, e fin qua non c’è nulla di strano visto che Martínez è matematico, ma anche direi comprensibile a un non esperto. Questo è già più strano ma va anche a favore della traduttrice, che ha avuto anche la buona idea di portare il numero di tessere dello Scarabeo a otto contro le sette che probabilmente il testo originale aveva indicato: però secondo me ha esagerato lasciando “diapason”, ancorché corretto, per indicare l’insieme delle note di uno strumento…
Ultimo aggiornamento: 2005-02-28 21:50
A me il libro è piaciuto (e l’ho comprato solo per causa tua, ritieniti responsabile), anche se è durato giusto un volo d’aereo. Anche l’idea di fondo puramente “gialla” non mi pare bruttissima, non la defineri proprio banalotta: certo, alcuni gialli classici hanno colpevoli più difficili, ma non mi pare comunque banale, l’idea di fondo (che non dico, per non rovinare la sorpresa a chi non lo ha letto). Per la traduzione, una sola colpa grossa, a mio parere, ma è parere da “fisico”. Quello di Heisenberg deve proprio essere tradotto “Principio di Indeterminazione”, e non “Principio di Indeterminatezza”. Ecchecavolo.